Amara delusione nel Torneo Panamericano per le pallavoliste
cubane Sub 20, sconfitte 3-0 da Puerto Rico non si sono qualificate per il
Campionato Mondiale che si terrà nella Repubblica Checa la prossima estate.
Reduci da due facili vittorie le morenite sono cadute di fronte ad una
compagine esperta che ha sfruttato le incertezze e gli errori della squadra
cubana. Il primo set si è concluso 25-23 a favore delle ragazze di Porto Rico
dopo che le cubane sono state più volte in vantaggio. Questo set perso, il
primo di tutto il torneo, ha avuto un impatto emotivo negativo tanto che per
tutto il secondo set hanno dovuto rincorrere senza successo le avversarie che
si sono imposte 25-19. Nel terzo set sembrava che le cubane avessero trovato il
bandolo della matassa ma verso il finale del set una concomitanza di errori
banali, sviste arbitrali e sfortuna, ben tre palloni sul nastro sono caduti in
campo cubano, hanno messo fine alle speranze di qualificazione per il Mondiale
della categoria. Allegria per le boriquas e lacrime per le ragazze cubane che
si vedoni sfuggire una buona opportunità per raggiungere l’obbiettivo
prefissato.
Se può servire ad attenuare la tristezza per il mancato
successo, si può dire che la scuadra cubana è quella che più ha impressionato,
soprattutto per la giovanissima età delle ragazze, alcune con soli 13-14 anni.
Molte di loro posseggono un talento enorme, su tutte la quattordicenne Vargas
oltre alla libero Luis, alla Matienzo, Mendaro, Casanova e Sanchèz. Ultima
considerazione, oltre che brave le cubane sono sicuramente le più belle, e
questo è indiscutibile e consolante….
Quello che rimane, ora che le morenas hanno mancato
l’obbiettivo anche se il torneo continua, è la considerazione che la pallavolo
cubana femminile può sicuramente contare su un potenziale enorme per il futuro,
enorme ma non infinito perché se bisogna continuare a far passare continuamente
le ragazzine a rinforzare la prima squadra a causa delle continue defezioni, il
risultato sarà quello di non poter contare su nazionale maggiore affiatata a
causa dei continui cambi ed su una squadra giovanile continuamente saccheggiata
e con ragazze che devono bruciare le tappe senza un corretto percorso di
formazione e crescita. Ancora una volta il vergognoso fenomeno del “robo de
talentos” mostra tutta la sua crudele realtà, un fenomeno che vede svanire gli
enormi sforzi dei paesi poveri che investono enormi risorse per costruire
campioni che vanno a finire nelle arene dei paesi ricchi dove il denaro
distrugge quello che ancora è rimasto di quello che una volta veniva chiamato
sport, ciò diletto, divertimento che nulla deve avere a che fare con il
business. Più volte ho sostenuto accese discussioni su questa questione con la
maggioranza rumurosa che accusa lo sport cubano e la dirigenza politica del
paese di essere rimasta al medio-evo, che i tempi sono cambiati e bisogna mandare
gli atleti a competere nelle grandi leghe del mondo capitalista. Niente di più
sbagliato e di più retrogrado, questo è veramente un pensiero reazionario fatto
da persone invasate dalla propaganda del business che hanno perso completamente
il senso della realtà in cui viviamo, una realtà dove tutto viene
monetarizzato, dove vengono calpestati i più elementari valori umani e dove lo
sport è stato ridotto a puro business con le conseguenze che ben consciamo
riguardo alla salute fisica e mentale degli atleti. Infatti non è raro
riscontrare fenomeni di dopaggio persino nelle categorie giovanili e diventa
sempre meno facile vedere giovani atleti che praticano lo sport divertendosi,
che è l’unico vero scopo di tale attività. Pretendere che anche a Cuba arrivi
lo sport professionista è veramente da idioti, proprio la diversità dello sport
cubano sta alla base dei suoi invidiabili succesi e le difficoltà attuali sono
causate proprio perché anche qui il “dinero” sta cominciando a far sentire il
suo pericoloso richiamo. Sport e professionismo sono una contraddizione
evidente, se lo sport è nato come una maniera di occupare il tempo libero dagli
impegni professionali o di studio, come può diventare professionista? E le
conseguenze di tale pensiero sono sotto gli occhi di tutti coloro che ancora
non hanno venduto anima e mente al capitale. Non è con la distruzione dei
valori che si migliorano le economie, anzi….
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