martedì 1 aprile 2014

LA PUPILA ASOMBRADA

Ogni ultimo venerdì del mese presso l'Instituto Internacionàl de Periodismo Josè Martì, che si trova in calle G e 29 all'Avana, si tiene l'incontro "La pupila asombrada" che presenta il giornalista Iroel Sànchèz, conosciuto per essere l'autore del popoare blog "La pupila insomne". L'incontro si tiene nel giardino dell'Istituzione nello spazio noto come El Hueco e si parla di giornalismo, politica, blogosfera, etc. Venerdì sera erano presenti Fidelito Castro Dìaz, direttoore del periodico El Caiman Barbudo ed il trovador Ràul Torres. Il tema della serata riguardava la nota tendenza dei media di Miami in mano alla destra anticuabana, di distorcere la realtà dell’isola e di sfruttare la presenza di personaggi cubani molto noti per indurli a dichiarazioni critiche verso il sistema cubano. E’ stato priettato il video dell’intervista di un famoso coduttore di un canale televisivo di Maiami alla cantante Laritza Bacallao giorni prima di un concerto programmato in quella città, ed al suo manager. In maniera molto insistente e ridicola allo stesso tempo, il conduttore ha cercato in ogni modo di estorcere ai due dichiarazioni compromettenti senza raggiungere il suo scopo. L’artista ed il manager, al contrario, hanno sostenuto di non essere ricchi ma di vivere felici sull’isola della Revoluciòn. Laritza in particolare ha raccontato la sua esperienza italiana che ha avuto sicuramente dei lati positiva ma che alla fine ha deciso di tornare a vivere nel paese che ama più di qualsiasi ingaggio milionaio. Moltissimi i giovani presenti a questi interessanti dibattiti sull'attualità cubana e del mondo intero. Questo è solo uno dei numerosissimi incontri a cui si può assistere quì all'Avana, una pratica che nei nostri "paesi liberi" sono molto, molto rari. Mica siamo una dittatura come quella cubana dove tutti votano e partecipano alla vita pubblica.... I cittadini da noi devono fare quello che dicono i padroni dei media e votare per loro se non vogliono ritrovarsi in un paese da amare come l’isola che resiste.