mercoledì 17 dicembre 2014

FINALMENTE LIBERI!

FINALMENTE LIBERI!

Antonio Guerriero, Ramòn Labanino e Gerardo Hernandez sono stati liberati nella notte e sono arrivati oggi a Cuba. Le strade dell’Avana e delle altre città cubane si stanno riempiendo di gente che spontaneamente festeggiano il tanto sperato evento.
Il Presidente cubano Raùl Castro Ruz ha comunicato in diretta tv al popolo cubano il felice evento che ha concluso una battaglia di oltre sedici anni per far rimettere in libertà i cinque cubani, Fernando Gonzales e Renà Gonzales già sono stati liberati per aver scontato la pena rispettivamente a 15 e 17 anni di reclusione, imprigionati a seguito di un processo farsa che li condannava per essersi infiltrati nelle file dei terroristi di Miami che hanno compiuto atti terroristici che hanno causato la morte di oltre tremila cubani. Tra le vittime anche un giovane italiano che si trovava in vacanza all’Avana. Mentre i cinque cubani stavano in carcere i rei confessi delle azioni criminali giravano liberamente sotto la protezione del governo statunitense.
In cambio alla liberazione dei tre cubani ancora incarcerati, Cuba ha messo in libertà due terroristi statunitensi in carcere a Cuba. Lo scambio dei prigionieri non è la sola bella notizia  di oggi, nel suo discorso alla nazione Raùl Castro ha fatto sapere che Cuba e Stati Uniti ristabiliranno le relazioni diplomatiche, la Oficina de Intereses degli Stati Uniti all’Avana diventerà una normale Ambasciata, cosa che avverrà anche negli USA per la rappresentanza cubana nella vicina nazione nordamericana.
Per l’opinione pubblica mondiale questa è una notizia inaspettata ma per i più attenti l’evento era atteso già da qualche tempo, almeno da quando il New York Times da oltre un mese a questa parte ha pubblicato con cadenza quasi giornaliera forti critiche al comportamento dei Governi Usa che si sono succeduti in questi decenni per il fracasso della politiche contro Cuba.
Non è che il New York Times sia diventato di colpo un giornale indipendente che critica le politiche sbagliate dei governi USA, in tutti questi anni non ha mai mosso una critica alle politiche aggressive ed ai crimini commessi contro il governo cubano ed il suo popolo, semplicemente il più famoso dei quotidiani del mondo porta avanti gli interessi dei suoi padroni, malcontenti del fatto che dopo l’apertura di Cuba agli investimenti stranieri le grandi aziende statunitensi si trovano tagliati fuori dalle possibilità che i cambiamenti economici in corso a Cuba offrono ai grandi gruppi che intendono investire nell’Isola. A pochi chilometri dalle coste della Florida le imprese di tutto il mondo partecipano ai progetti in corso per modernizzare la più grande isola del Caribe mentre a loro non rimane che stare a guardare. Da qui le mosse del New York Times che hanno indotto il Presidente Obama a dire oggi che la politica anticubana è stato un’enorme fracasso. La reazione delle frange oltranziste non si sono fatte aspettare ma ormai le loro posizioni sono ben lontane dagli interessi di chi veramente comanda in quel paese.
Questi eventi stanno a dimostrare che negli Usa il Presidente conta meno che l’asso di picche, chi prende le decisioni sono ben altri, al Presidente, bianco, nero, progressista o reazionario che sia, non resta altro che eseguire gli ordini dei potentati economici e militari che stanno sopra di lui e che sono i veri detentori del potere in quella che molti si ostinano a chiamare la “grande democrazia americana”. Questa è la realtà che dei nostri tempi dove la politica ha abdicato a favore degli interessi dei potenti, ma almeno qui a Cuba ed in altri popoli del Latinoamerica, la speranza non è ancora perduta, perciò lasciamo per il momento le considerazioni e “vamos por las calles” a festeggiare con il popolo cubano questo giorno di immensa allegria.

Hasta la Victoria Sempre!