mercoledì 24 aprile 2013

LE DAMAS DE BLANCO E L'IFORMAZIONE DEMOCRATICA.




Su Euronews, la tv dell’Unione Europea, hanno appena mandato in onda un servizio con l’intervista ad una delle Damas de Blanco, il movimento composto da una decina di donne cubane supposte oppositrici del governo dell’isola.
La giovane intervistatrice se ne è infischiata serenamente di fare delle verifiche su quanto affermato dalla rappresentante di quel movimento che tutti coloro che hanno un minimo di obiettività sanno che altro non è che uno strumento finanziato dal governo degli Stati Uniti per alimentare la campagna di criminalizzazione del governo cubano che si ostina a non fare dell’isola caraibica il cortile di casa della vicina superpotenza. Al contrario, l’intervista si è basata su domande e risposte chiaramente concordate prima con l’unico scopo di alimentare la campagna propagandistica tesa a denigrare Cuba ed il suo progetto rivoluzionario inviso ai banchieri ed ai detentori del potere economico mondiale. Anzi, ad un osservatore più attento non sarà sfuggito che proprio in questi giorni è salita alle cronache dei ben informati la notizia che tra le “signore” vittime del “regime castrista” è in atto una lotta intestina causata dalle beghe per la spartizione dei fondi che il governo Usa elargisce loro come riconoscimento economico per il “lavoro” compiuto. Non si è preoccupata la giovane intervistatrice di verificare chi sono realmente queste “signore” che le Madres de Plaza de Mayo argentine, vere vittime dei crimini del governo golpista argentino sostenuto e finanziato dagli Usa, hanno rifiutato di riconoscere perché “loro sono al servizio degli assassini dei nostri figli e nipoti”.  Ed ovviamente nemmeno un pensiero all’idea che dopo le parole delle presunte “vittime” fosse il caso di far ascoltare anche quelle dei presunti carnefici. Nemmeno il fatto incontestabile che queste “oppositrici del regime castrista” abbiano un minimo di seguito nel paese “vittima della dittatura comunista” ha fatto dubitare la giovane in carriera sulla veridicità delle affermazioni dell’intervistata. Basterebbe solo una semplice verifica per scoprire che queste signore vivono agiatamente con i proventi loro elargiti da chi sta aggredendo il popolo cubano con un blocco economico che TUTTI  i paese della Comunità Europea riconoscono ogni anno in sede ONU essere una vergogna inaccettabile. Non importa che per incassare questi proventi le suddette vittime del regime si limitino di quando in quando ad una passeggiata senza nessun seguito per le vie dell’Avana per poter documentare di aver compiuto il lavoro per il quale sono pagate.
Il servizio in oggetto è un classico esempio della propaganda anticubana atta a disinformare sistematicamente che i media cosiddetti democratici mettono in atto per screditare chiunque nel mondo osi opporsi alle politiche devastanti dei grandi capitali che dominano l’economia e la politica dell’intero pianeta. I nemici sono i popoli ed i governi che non intendono piegarsi ai loro voleri e che, uno dopo l’altro, vengono sottomessi con da un’impressionante escalation di guerre e violenze che il nazismo al confronto sembra un movimento pacifista.
L’intervista in oggetto è stata condotta da una giovane giornalista che ha dimostrato di essere stata istruita a dovere, sicuramente il percorso di formazione che l’ha condotta a ricoprire un ruolo tanto ambito, l’ha saputo interpretrare al meglio. Viene da chiedersi se dietro la sua apparente ingenuità si nasconde una vittima della brutale e criminale cultura “democratica” moderna che in Europa trova una fonte di ispirazione primaria, oppure se la giovincella è una furbetta cosciente del suo ruolo di criminale dell’informazione che svolge, una giovane disposta a qualsiasi cosa pur di fare carriera. Io propendo per la seconda ipotesi e penso che addestrare i giovani a simili performances per fare carriera sia un crimine ingiustificato. Bisogna pure dire la democratica fanciulla acqua e sapone non è un caso raro, anzi, le sue attitudini sono un requisito indispensabile per fare informazione nella nostra Europa “libera e democratica”. Se è vero che non si possono ingannare i popoli per l’eternità, viene da chiedersi dove credono di voler arrivare i maniaci detentori del potere che non esistano a compiere orrori di ogni tipo pur di raggiungere i loro diabolici scopi, come pensano che sarà il futuro che dovrebbero vederli dominatori assoluti del pianeta e dei popoli che lo abitano. Un futuro allucinante che non può che far pensare ad orrendi ed atroci scenari dei quali nemmeno il più criminale degli esseri viventi potrebbe andarne fiero. Seppure la follia umana sembra non avere limiti, è da sperare che la l’impegno di chi ancora non intende arrendersi al potere devastante del capitale sia in grado di formare la coscienza di sempre più larghi strati di popolazione che siano in grado di opporsi alla follia distruttrice dei padroni del mondo.

http://cubanos.org.uk/noticias/48-ed230413


http://it.euronews.com/2013/04/23/le-donne-in-bianco-cubane-finalmente-a-bruxelles-per-ricevere-il-premio-/

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