sabato 25 ottobre 2008

L'Avana di Carlo Rossella


Che ne dite di certi personaggi che denigrano politicamente Cuba PER DOVERE referenziale a chi li paga lautamente ma non possono trattenersi a livello personale di descrivenerne le bellezze? Ecco qui sotto un articolo di uno di "loro" recentemente apparso su La Repubblica.

All’Avana sulle tracce di Hemingway
di Carlo Rossella

L’Avana, 22 anni dopo. La strada dall’aeroporto verso la città è sempre uguale. Palme maciullate dai due uragani che nei mesi scorsi hanno distrutto Cuba, case rovinate, ragazzi per strada che inseguono un pallone. Radio Rebelde e Radio Reloy trasmettono comunicati del governo. Raúl Castro di qua e i ministri di là a controllare le fasi della ricostruzione. Si procede con calma, la calma di Cuba.Il compagno Fidel Castro è malato, ma scrive quasi ogni giorno le sue «Reflexiones» su Granma, il giornale del partito, formato tabloid. Poche pagine, soprattutto notizie sulla lotta contro i danni e la crisi economica. «Recuperación eléctrica sigue ganando terreno», un buon annuncio visto che l’elettricità va e viene.Dalla retorica dei bollettini alla musica: salsa e lacrime, rumba e rimpianti, bolero e nostalgia. Ai giovani piacciono i Van Van, complesso che spinge chiunque a ballare dovunque. Ma va molto Benny Moré, il dio del bolero, riscoperto nel mondo dopo il film El Benny di Jorge Luis Sánchez.In auto con me, Lino Jannuzzi fuma cohiba. Grande giornalista, ex senatore, portavoce del ministro Sandro Bondi, Jannuzzi è la prima volta che viene a Cuba, ma l’ha cercata per tutta la vita: Ernest Hemingway, il rum anejo sorseggiato con calma, la mafia di Miami studiata sui libri, la rivoluzione e tutti i suoi risvolti.Jannuzzi guarda L’Avana e trova somiglianze con Napoli. Indossa un blazer leggero, in testa porta un magnifico panama. È elegante, abbronzato, charmant con tutti. Arriva nella hall del meraviglioso e storico Hotel Nacional e i portieri lo salutano come se fosse sempre stato lì.Dalle finestre della mia stanza vedo il Malecón, il lungomare dell’Avana, già pieno di giovani che si baciano, di gay che aspettano, di «chicas» che vorrebbero un «novio», un fidanzato straniero con pesos convertibili da spendere per un po’ di istantaneo «amor tropical».Tramonto rosso e viola, aria secca e leggera nel giardino del Nacional. Un trio suona le belle canzoni di sempre: Mamá son de la loma, Lacrimas negras, La mujer de Antonio, El Bodeguero, Guajira guantanamera, Bésame mucho.Finalmente un mojito ben fatto, diverso da quelli con troppo rum e senza passione che si bevono in Italia. Jannuzzi vuole andare alla Floridita: è la prima tappa del suo itinerario hemingwayano (il ristorante era il preferito dal grande scrittore). Una delusione l’aragosta alla Termidoro, ottimo il daiquiri, buoni i musicisti. Una cantante dalla voce sexy intona con l’anima Corazón rebelde.È gia tardi. All’angolo fra Monserrate e Obispo è in sosta una Cadillac bianca del 1958, dipinta e ridipinta, l’autista promette di portarti ovunque alla ricerca della felicità.Sulle tracce di Hemingway, Jannuzzi sa già dove andare il giorno dopo, prima che comincino gli incontri con i cubani sul cinema: Finca La Vijia, la casa museo, il bar La Teraza, l’hotel Ambos Mundos, la Bodeguita del Medio e la città vecchia coi suoi continui rumori di bottiglie e bicchieri che tanto piacevano all’adorato Ernest. Jannuzzi va a riposare dopo il lungo ma rilassante viaggio con la Blu Panorama, linea aerea perfetta, da Milano all’Avana.Non ho sonno ed esco. Pochi passi e sono davanti al Capri, l’hotel di George Raft, attore a Hollywood e public relation man della mafia a Miami, ai tempi del dittatore Fulgencio Batista.L’hotel è chiuso da tempo. Funziona invece il cabaret, il Salon Rojo, una meraviglia di musica e di donne, giovani, belle e ancora molto sveglie alle 3 di notte di domenica.Il mio amico Omar González Jiménez, presidente dell’Icaic, l’Istituto cubano dell’arte e dell’industria cinematografica, mi ha fatto trovare in camera alcuni capolavori del cinema dell’isola, da Suite Habana a Páginas del Diario de Mauricio, a Juan Quin Quin, alla Soledad di Jaime Rosales.A Cuba sanno fare il cinema. Con Jannuzzi, Gaetano Blandini, direttore generale per il cinema del ministero italiano della Cultura, il regista Paolo Virzì e la bellissima Micaela Ramazzotti (protagonista di Tutta la vita davanti, il film presentato dalla Medusa nella rassegna del nuovo cinema italiano all’Avana) ce ne accorgeremo nel corso di una settimana di sedute e incontri.L’alba irrompe nella camera e vale la pena di uscire subito, andarsene per un bagno sulla spiaggia di Santa Maria del Mar, a pochi chilometri dalla città.Acqua splendida, sabbia bianca, nessuno per chilometri e chilometri. È bello vivere L’Avana, città e mare. È quel che faccio dopo una lunga nuotata. Giro nel centro storico restaurato grazie alla genialità artistica e imprenditoriale di Eusebio Leal. Si può camminare per ore e ore, fra palazzi e botteghe, caffè e bar, chiese, case dove ancora si vedono donne cantare alla finestra o ballare nel patio.Girando, capito in plaza Vieja a una mostra di Alberto Korda, l’autore della immagine di Ernesto «Che» Guevara diventata un’icona mondiale.Centinaia di foto rivoluzionarie, ma anche intriganti ritratti della moglie del maestro, una donna focosa ed erotica, sia nelle pose in studio sia negli abiti verde oliva da guerrigliera. Sulle bancarelle di plaza de las Armas trovo un libro da leggere subito: La vida secreta de Meyer Lansky en la Habana. Lansky, boss e amministratore della mafia, negli anni Cinquanta fu il padrone di Cuba. Enrique Cirules, un ricercatore cubano, ha raccolto le memorie del suo autista, Armando Jaime Casielles, e ne ha fatto una storia «da pelicula», da film.Si raccontano le guerre, dentro L’Avana, fra le famiglie di New York e di Las Vegas, in un delirio di hotel (Capri, Nacional, Riviera), casinò, musica, cabaret, ristoranti, sangue, cimiteri, pompe funebri, donne sempre più belle, morto dopo morto, colpo dopo colpo.Leggo il racconto habanero di Cirules nel roof dell’hotel Sevilla, dove Graham Greene ambientò una parte di Our man in Havana. C’è sempre uno scrittore in ogni angolo di questa città unica, imperdibile, da vivere con calma. «L’Avana è da bere lentamente, come il rum molto invecchiato, altrimenti ti ubriachi» mi ha consigliato, prima di lasciarmi, lo scrittore Abel Prieto, ministro della Cultura e adoratore di John Lennon.Le grandi finestre del Sevilla dominano la «ciudad». Che amore! La guardo e mi sento già inebriato. Al Nacional Jannuzzi mi aspetta invano.Ho troppo tempo da perdere per essere puntuale agli appuntamenti. Ma all’Avana ci si ritrova sempre. Come ho sentito in una canzone, «è lei che spinge chi si cerca a ritrovarsi».

96 commenti:

Anonimo ha detto...

Carlo Rossella resta quello che e' (un giullare di regime) sia quando fa il maggiordomo di Berlusconi, sia quando inanella luoghi comuni sull' "Avana di Hemingway". Il suo articolo fa venire il latte alle ginocchia. Che ti succede Eliolibre? Basta che uno scriva qualche baggiannata sui mojotos e sui daiquiri, o su "las mucahachas dek malecon", per mandarti in brodo di giuggiole? Non avrai fatto, anche tu, il pieno di ron anejo?

Anonimo ha detto...

Rossella come tutti ex comunisti deve farsi perdonare di esserlo stato, ma c'è da dire che questo articolo è meno becero di altri, vedi Omero Ciai.
La Cuba di Rossella è tutto sommato più da cartolina che da lager, il racconto, infatti, sembra descrivere un vecchio puttaniere che rimembra i fasti del passato. forse all'Avana Rossella non c'è neppure stato, qui non siamo di fronte al solito anticomunismo, ma ad un anticomunismo "senilrincoprostatico" che fa più tristezza che rabbia. Anche qui però c'è da incazzarsi, quando Cuba non è una prigione con le palme, è un puttanaio che vive ancora negli anni '50, sente la musica degli anni '50 e vede film anni '50 e legge libri anni '50, ma ogni tanto tutto questo paradiso viene interrotto da qualche intermezzo di propaganda comunista, segue in fine la mancanza di energia elettrica propria ovviamente del perfido comunismo, forse anche dal moribondo Fidel che di persona spegne la luce.
Alessandro (il nome non mi viene pubblicato poiché URL pare contenere caratteri non ammessi)

Anonimo ha detto...

La cosa interessante, caro Alessandro, è , in questo caso, la convergenza tra la “cartolina” dall’Avana del “vecchio puttaniere” in cerca di mojitos, daiquiri, jineteras e nostalgie anni anni ’50, e la paradisiaca visione del vecchio castrista doc (il quale, perlatro, vive all’Avana godendo di tutti i privilegi dell’apartheid turistica). Eliolibre sembra infatti convinto (vedi al sua premessa) che, data la ineludibile bellezza del socialismo cubano, Rossella abbia visto la luce, non sulla via di Damasco, ma su quella che porta alla Boteguita del Medio. Roba da rimpiangere i “beceri” articoli di Omero Ciai. Lui, almeno, scrive di politica.

Eliolibre ha detto...

Marco, non mi succede assolutamente niente, condivido in pieno il tuo giudizio. Ho solo voluto evidenziare come questi "giullari" denigrano per DOVERE anche quello che in fondo apprezzano. Tranquillo che non mi sfuggono i luoghi comuni e le baggianate. Ho bevuto un trajito di Caney ma non ho fatto il pieno....
Hasta luego

Eliolibre ha detto...

Alessandro, vale quanto scritto sopra, non mi sono rincoglionito, anzi, mi fa piacere leggere le tue attente riflessioni. Concordo con te e non con Marco sul fatto che Rossella, che ritengo comunque sempre vomitevole, è, almeno in questo caso, meno becero di Omero Ciai & Co. Quantomeno ha scritto un'articolo "allegro" non attacchi volgari e preordinati come fa sempre Omero Ciai e solitamente anche Rossella stesso. Però in questo caso ritengo il suo scritto meno odioso di quando la mette in politica. Anche se in fondo pure questa è politica "sottile".
Ps. Se scrivi Alessandro nel nome e non metti un link nell'URL non viene accettato, è una regola di Blogger e non mia. Puoi sempre aprire un'identità Blogger se non vuoi utlilizzare l'anonimo e firmarti ogni volta. Ci metti due minuti e vale per tutti i siti di Blogger che frequenti

Anonimo ha detto...

Ha ragione Finardi quando cantava che ha Cuba "....forse non c'è il paradiso......", ma anche così, con tutte le sue contraddizioni Cuba è qualcosa di assolutamente unico. Da italiano amo la mia Patria, ma non ne condivido molte cose, soprattutto di questi tempi; stessa cosa vale per Cuba, ciò che più mi fa male è che le sue regioni orientali sono ancora molto disastrate e spesso mi domando che cosa si stia facendo per migliorarne le condizioni di vita.
Nutro fiducia sulle nuove generazioni cubane, sono intelligenti e spesso preparate, spero che s'impegnino per migliorare la loro società. Fino a quando ci saranno persone come Abel Prieto e Felipe Pérez Roque ad avere ruoli di alto livello dirigenziale questa mi speranza so che diverrà realtà.

Anonimo ha detto...

ho letto con molto interesse le vostre puntualizzazioni, tuttavia convengo e condivido i sentimenti di elio.
permettete compagni, la campagna denigratoria nei confronti di cuba non accusa mai periodi di stanchezza. spesso mi sono trovata ad accapigliarmi anche con "liberazione" che è il mio giornale di partito, quandi sotto gestione bertinottiana (che ci ha distrutti!!) attaccava pure lei cuba! a napoli direbbero: cose 'e pazz!!! quindi legger quest'articolo, x me che son solita leggere omero ciai e altri "miei" giornalisti che tutto sono meno che comunisti, mi apre il cuore e speranza...
lo so, è come dite voi, ma lasciateci "godere" un attimo di ebrezza... che vedrete, finirà tra poco xchè il 29 all'ONU si deciderà sull'embargo. e ne sentiremo di tutti i colori. scommettiamo?
bravo elio. mi ha ritemprato legger quest'articolo... della "repubblica" poi!!!!
:-)

Eliolibre ha detto...

Alessandro, il problema di Cuba è quello di tutti i Paesi del Terzo Mondo, sottomessi, depredati, massacrati e vilipesi per secoli. Cuba è riuscita grazie al coraggio di personaggi indimenticabili a sconfiggere l'imperialismo ed a resistere per cinquant'anni contro il mondo intero che ha cercato in tutti i modi di soffocarla e costringerla alla resa. Se non ci sono riusciti significa che il popolo cubano è ben coscente di cosa li aspetta se tornano coloro che per tanti secoli li hanno depredati. Per questo continuano la loro lotta e sopportano le dure conseguenze di un vile blocco economico, di campagne denigratorie e di criminali aggressioni ed atti terroristici commessi da personaggi rei confessi e ben protetti dai loro mandanti e che hanno causato a Cuba oltre tremila vittime. A Cuba serve un mondo più giusto per risolvere le sue carenze, che comunque sono ben lontane dalla disperazione a cui sono condannati gli altri popoli del Terzo Mondo che non hanno avuto la fortuna e la forza di liberarsi. Anche se molti ora stanno copiando l'esperienza cubana, unica speranza per un futuro migliore.

Eliolibre ha detto...

Maria, se hai voglia leggiti una mia lettera mandata al Direttore di Liberazione dopo la "straordinaria" performance di Angela Nocioni, inviata dallo stesso a Cuba per raccontare ai "comunisti" italiani la verità su Cuba. Sto ancora aspettando la sua risposta. Troverai il tutto a questo indirizzo:
http://wwwmondolibero.blogspot.com/2007/06/la-liberazione-della-sinistra.html

Anonimo ha detto...

Cara Maria, se hai bisogno delle bagiannate turistico-etiliche di Carlo Rossella per rifarti degli articoli anticastristi pubblicati da Liberazione, vuol dire che, politicamente parlando, sei proprio alla frutta. La verità è che tu, come Eliolibre, pretendi che i cubani – che hanno difficoltà ad alimentare se stessi – continuino ad alimentare i tuoi sogni politici. E te la prendi con tutti coloro che si permettono di descrivere cose diverse da quella che tu continui, disperatamente, a scambiare per la realtà . Per continuare a vedere Cuba “en rose”, Elio parla di musica (o si abbandona a litanie pseudo rivoluzionarie, sempre eguali a se stesse, quale che sia la materia del contendere). E Rossella di superalcolici e di jineteras. Che pena. Ciai e la Nocioni saranno anche “beceri” (anche se è evidente che, per te ed Elio, becero è chiunque non si genufletta di fronte a Castro). Ma loro, almeno, scrivono di politica. E, se Dio vuole, citano fatti.

Anonimo ha detto...

marco tu non hai capito niente.
permettimi, non voglio essere scortese, ma io non ho bisogno di illudermi o delle baggiante dsi chiunque altro, comprese le tue.
sai' io ci credo a cuba, ci credo nella sua rivoluzione e credo che vada sostenuta ed aiutata a superare le sue mille contraddizioni (non molte di più di quelle dei regimi capitalisti, sia chiaro. ma tant'è che se uribe ammette di aver sparato a raffica su indios indifesi che manifestavano pacificamente non succede nulla, se fidel castro fa uno starnuto fuori posto si mobilita tutta la stampa internazionale. anzi. megainterstellare, direi. diciamo oltre la galassia che siamo + precisi). libero di pensare quel che ti pare, per carità, ma alla frutta ci starai tu, non io.

elio. non mi nomiare la nocioni. per carità. si risveglia l'ulcera.
un forte abbraccio

ps.
vado subito a leggere la tua lettera

Anonimo ha detto...

ho letto elio. no comment. ma già lo sapevo...

sono entrata nel sito di alessandro. non si possono lasciare commenti quindi i complimenti te li faccio qui da elio. hai riportato l'articolo di frei betto emi sono illuminata d'immenso :-) x la cronaca, lo dico anche a te elio, frei betto è un mio confratello. io sono domenicana come lui. OP è l'ordine dei predicatori, quindi domenicani. per me è fonte di orgoglio avere compagni confratelli come lui.
così elio, ci tenevo a dirtelo.
ciao

Anonimo ha detto...

Esattamente come pensavo, Maria. Tu scrivi – seguendo un collaudato cliché – che vuoi aiutare Cuba a superare le sue contraddizioni. Ma appena uno esce dal generico e cerca di definire queste contraddizioni – la negazione della libertà d’espressione, giusto per dirne una – tu vai su tutte le furie e, come una bambina rimbrottata, ti rifugi dietro il più classico dei “e gli altri, allora?”. Qualcuno scrive dei prigionieri di coscienza a Cuba? Tu ti arrabbi perché non parla di Uribe che spara sugli indigeni. Credimi Maria: in questo modo tu non aiuti proprio nessuno a superare le sue contraddizioni. Giri soltanto attorno ai problemi, come una trottola. O, peggio, ti perdi in una girandola di reciproci salamelecchi. Ma che bella che è la tua lettera Eliolibre, ma che bravo Rossella, il redento Rossella, che parla di mojitos e non di gente in galera, ma che bello che è il sito di Alessandro, ma quant’è bravo Frei Betto…bravo era anche José Saramago, fino a quando non ha criticato Cuba per i dissidenti arrestati nel marzo 2003. Poi anche lui è diventato “becero”. E forse anche lui, adesso, ti fa venire l’ulcera, come la Nocioni. Non credi che il confronto delle idee, anche aspro, sia molto più utile, molto più di sinistra di queste smancerie tra finti rivoluzionari?

Eliolibre ha detto...

Vedi Marco, quando una persona per sostenere le proprie ragioni dice a chi ha un'opopinione diversa dalla propria di essere alla frutta, non credo ci sia molto da discure. Leggendo simili interventi non posso che provare u profondo sentimento di pietà.
Quanto ai miei sogni politici, non ho assolutamente bisogno che me li alimentino i cubani, me li sono sempre alimentati da solo senza l'ausilio di nessuno, se imparasssi a leggere ti accorgeresti che ho più volte scritto, anche solamente ieri, come è nata la mia simpatia per Cuba, assolutamente nulla di ideologico, solo la fortunosa constatazione di una piacevole realtà e di un popolo orgoglioso e colto capace di difendere la propria dignità malgrado l'aggressione criminale dei padroni del mondo e dei loro leccapiedi!!!
Inoltre io parlo di musica semplicemente perchè ne sono un appassionato da sempre, suono, ed ho anche scritto delle canzoni. A Cuba conosco ed ho rapporti con tantissimi musicisti, nel post precedente mi puoi vedere in compagnia del più grande tresero del mondo che ho l'onore di annoverare tra i miei amici. Ho ospitato amici musicisti cubani in Italia ed ho organizzato loro dei concerti in varie parti del n ostro paese. Il tutto a scopo gratuito, non vivo di musica e mi piace adoperarmi per chi mi onora della sua amicizia. Se tutto questo per te mi serve per vedere "Cuba en rose" sono affari tuoi, frutto della tua maleducazione e della tua presunzione di dare giudizi volgari e totalmente sbagliati su persone che nemmeno conosci lontanamente.
Quanto ai fatti descritti da Ciai e dalla Nocioni, sei addirittura patetico, sono INCONFUTABILMENTE i classici giornalisti pagati per scrivere ciò che i loro padroni vogliono si scriva, altro che raccontare fatti!!!!! Sto ancora aspettando risposta alla mia richiesta al Direttore di Liberazioner di verificare sul posto insieme alla Nocioni, la "realtà" da lei descritta. Non fossero "beceri e cialtroni" avrebbero accettato la sfida, ma invece sono dei vigliacchi e nemmeno si sono degnati di rispondere. Evidentemente sono certi che ci avrebbero fatto una figuraccia insostenibile, perso la propria credibilità e magari costretti dai loro lettori, già abbastanza infuriati dal loro comportamento indecente, a dedicarsi ad un'altra attività meno dannosa.
Vedi Marco, su questo blog sei intervenuto, hai esposto le tue ragioni, ti ho risposto in modo educato ed ho rispettato le tue valutazioni. Ma proprio questo ti ha dato fastidio, tu vuoi lo scontro e non il dialogo ed il fatto di aver rispettato le tue idee anzichè randerti disponibile al confronto ti ha ulteriormente imbestialito e reso disgustoso con frasi villane e piene di odio rancoroso fino a perdere la ragione e farti scrivere cose vergognose nei riguardi del sottoscritto e di chi interviene.
Lo ammetto, sentirmi dire da uno come te che mi genufletto davanti a Fidel indigna profondamente il mio spirito libertario che non può che farmi provare sentimenti di pena per una persona che intendevo rispettare malgrado dissenta con ciò che scrivo. Ma ho sbagliato, come tutti i presuntuosi non meriti nessun rispetto. E nemmeno spazio su questo blog che ripeto è dedicato a tutti "GLI AMANTI DELL'ISOLA CHE RESISTE EROICAMENTE ALL'AGGRESSIONE DELL'IMPERO". Se non condividi questo spazio dedicato ad un popolo che amo profondamente, puoi sempre dedicare le TUE litanie al tuo buon Dio perchè protegga i tuoi eroi che scrivono fatti a pagamento e a loro uso e consumo.
Quindi, questione chiusa.
Bye

Eliolibre ha detto...

Maria, Marco capisce benissimo, ha solo un problema, la presunzione di essere il detentore assoluto della verità, crede di vivere nel mgliore dei mondi possibili e critica aspramente chiunque osi mettere in dubbio le sue convinzioni senza le quali si sentirebbe perso. Non ti ricorda la "grande democrazia americana" che aggredisce paesi all'altro capo del mondo perchè attuano politiche che potrebbero mettere in crisi la loro convinzione di essere gli unici detentori della verità? Sai, un Vietnam che sceglie un regime socialista che pericolo per la grande superpotenza? Sono talmente sicuri delle proprie convinzioni che temono che un paese di pochi milioni di abitanti possa rappresentare un pericolo. Questi comportamenti sono il filo conduttore di tutti i prepotenti e gli arroganti che non possono accettare l'esistenza di altri modi di vivere che non sia il loro. Questo li metterebbe in condizione di perdere le loro certezze PERCHE' BASATE SU FALSITA' CHE NON SI POSONO PERMETTERE CHE VENGANO CONTESTATE.
Non dargli retta, Maria, continua a coltivare la tua passione per personaggi come Frei Betto e lascia perdere i rancori di chi gli preferisce Ciai e la Nocioni.

Eliolibre ha detto...

Vedi Maria, è arrivata subito la conferma. Secondo il nostro, tu sei una bambina "rimbrottata", vai su tutte le furie, usi i soliti clichè, giri come una trottola, ti permetti di ritenere bella la mia lettera, non condanni l'articolo di Rossella, ti arrabbi perchè Uribe spara sugli indigeni, ti perdi in una girandola di salamelecchi, apprezzi Alessandro e Frei Betto e non ti allinei con Saramago (che tra l'altro ha chiarito che il suo sostegno alla Revoluciòn è rimasto intatto malgrado non abbia approvato i fatti del 2003), poi non credi al confronto delle idee e ti perdi nelle smancerie tra finti rivoluzionari.... Sei un disastro Maria! Per fortuna che ora Marco si sta preoccupando di redimerti, si sta adoperando per aprirti gli occhi, leverà le fette di prosciutto anche dai tuoi occhi e ti consiglierà di usarle per alimentarti, che di questi tempi non è poco. Infine, quando avrai gli occhi ben aperti, ti indicherà la via da seguire. Sei in una botte di ferro! Che fortuna aver incontrato colui che sa salvarci dalla perdizione. Altro che socialismo, Frei Betto ed i fratelli domenicani, è lui il SALVATORE!!!!!!
Marco, cerca di smetterla per favore, non ho intenzione di permetterti altre vili aggressioni su questo blog, è l'ultimo avviso.
Adios.

Eliolibre ha detto...

Addio Marco, ti ho avvertito che non ho intenzione di discutere con chi vuole a tutti costi convincere i miei lettori che Cuba sia un inferno ed io un deficiente inginocchiato ai piedi di Fidel. E sopratutto non voglio curare la tua psicosi. Poi scusa, se quello che scrivo "in termini assoluti è pari allo zero assoluto" perchè perdi tempo a leggermi?
Non mi rimane che compiangerti, allontanarti da questo sito che non vuole essere un centro di recupero di maniaci psicotici.
A mai più risentirci.

Anonimo ha detto...

Mi spiace che il confronto abbia preso questa brutta piega. Le provocazioni non servono a riflettere, spero che Marco se ne renda conto. Io sono tra quelli che difendono Cuba per principio, poiché i principi che Cuba promuove sono gli stessi che sento io. C'è molto da fare, certo, ogni nazione ha dei ritardi, delle zone d'ombra, degli errori da rettificare, anche Cuba non è indenne da tutto questo, ma occorre avere equilibrio per capire la complessità della società cubana, il suo trasformarsi e porre alla Rivoluzione nuove sfide.
Non capire che il suo esempio è, per tutto il mondo, una luce che illumina il buio pesto a cui ci ha ridotto il pensiero unico del neoliberismo e non dare ad esso un senso per l'oggi e per il futuro, anche qui in Italia, vuol dire non guardare all'oggettività delle cose e ciò che ci si schieri con le dichiarazioni di Saramago o contro di esse.
Io sono contrario alla pena di morte, lo sono sempre ed ovunque; pur non essendo pacifista né non-violento, la scelta delle autorità cubane di giustiziare alcuni tra i dirottatori del 2003, ha interrogato la mia coscienza, credevo e credo sia stato un tragico errore. Però i dirottatori in questione non erano dei poveri dissidenti, così come si è tentato di presentarli, erano dei volgari delinquenti che per raggiungere i loro fini non hanno esitato a minacciare la vita di persone inermi, tra cui dei bambini.
Dopo quell'episodio gli atti efferati di quel tipo - in precedenza c'erano stai altri dirottamenti -, sono cessati, in nome di cosa, tali brutalità dovevano continuare?
Nego, infine, che ci sia un problema di sottoalimentazione a Cuba, la carenza di diversi generi alimentari tipo il latte e certo tipo di carne pregiata è reale, ma non porta a casi di sotto nutrizione, propri di altri paesi del terzo mondo. La mortalità infantile è a livelli dei migliori paesi occidentali, l'educazione scolastica è garantita gratuitamente a tutte/i.
Forse non basta, eppure ...."forse non lo sai ma pure questo è amore".

Ps. Scusate la lunghezza, ringrazio per le belle parole mariarubini.

Eliolibre ha detto...

Grazie a te per il tuo contributo, Alessandro. Quanto alla brutta piega della discussione, quì ci hanno provato in tanti, io tollero, ma fino ad un certo punto, quando uno confonde, discussione con provocazione, prima lo avverto che non è capitato nel posto giusto, poi con l'autorità che compete a chi vuole offrire una spazio i cui intenti sono chiari e limpidi, prendo le necessarie misure.
Chissà perchè a certa gente non importa niente di milioni di persone che ogni anno muoiono di fame e si intestardiscono a voler descrivere Cuba come un paese alla fame? La risposta NON E' NEL VENTO! La risposta è nell'avidità di coloro che vorrebbero dominare tutto e tutti....

mario ha detto...

Mica ho capito cosa vuole dire Marco.
Che ci sono problemi grandi a Cuba chi lo nega?
Mi sembra che il post dica altro.
In ogni caso, W Cuba.

Eliolibre ha detto...

Vedi Mario, quando Di Pietro nel suo personalissimo modo di parlare italiano dice che "si vuole vedere lo stuzzicadenti nell'occhio dell'altro e non la trave nel proprio" può fare sorridere, però dice una sacrosanta verità.

Anonimo ha detto...

Vedi Marco,i tre ragazzi che sono stati fucilati avevano una lunga lista di precedenti penali.Non giustifico la pena di morte ma facendo un paragone calcistico è bello criticare stando comodamente seduti in poltrona.In quegli anni se ricordi, a Cuba succedevano dirottamenti a gò-gò,aerei e battelli che mai ritornavano e venivano accolti negli USA da veri eroi(Poi accusano le altre Nazioni di fiancheggiare il terrorismo)Quello della fucilazione è stato un tentativo limite per arginare questa schifosa propaganda anticubana da parte USA.Per quanto riguarda Rossella,il racconto ha stupido anche me.Conoscendo il personaggio mai avrei pensato potesse scrivere cosi,di solito la maggior parte delle persone(destra e sinistra),per sputtanare l'Isla pongono l'accento continuamente sulla povertà e questo avviene sia nei racconti scritti che nei filmati.Rossella ha appena accennato alle JIneteras per poi decantare le bellezze dell?Avana,niente a che vedere con quei figuri di Ciai e Company che denigrano dalla prima all'ultima parola(ma quale politica!!)Maria,avevo scritto alcune lettere a Liberazione ma una eventuale ripresa di quel partito dipende dalla messa da parte di personaggi come Sansonetti,Nocioni,Luxuria e tanti altri.Bisogna ricominciare innanzitutto dagli esempi di sobrietà e umiltà e poi andare continuamente a parlare con la gente,i giovani ect.

Anonimo ha detto...

caro anonimo, non dirlo a me che è priorità far fuori sansonetti, luxuria e permettimi, anche l'ormai infausto berty, che definisce "comunismo" parola indicibile. non so se hai dato un'occhiata al mio blog, ma sto cercando di lavorare per recuperare questa rifondazione , visto che il bertinottismo radical chic ha distrutto letteralemte partito e base elettorale.
è un duro lavoro ma ce la faremo.
hasta la victoria siempre compagni!!

Anonimo ha detto...

Caro anonimo, spero tu abbia l’opportunità di leggere, prima che venga cestinata, questa mia risposta alla tua risposta ad un mio messaggio che Elio ha censurato (ormai siamo alla farsa). Ricordo benissimo quegli anni. Abbastanza per sapere come non ci sia stata alcuna epidemia di sequestri. La condanna a morte – eseguita nei termini barbari che ho descritto e che, con encomiabile tolleranza Eliolibre ha censurato – è stato soltanto (e truculenta evidenza) un modo per intimidire la popolazione. Le tirannie spesso si comportano in questo modo. E, detto questo, vi lascio alle vostre masochistiche campagne di aggressione contro Bertinotti e compagni. Perché, contrariamente a Maria ed Eliolibre, tra Rossella e Bertinotti, io scelgo Bertinotti.

Anonimo ha detto...

caro marco, te lo diamo volentieri bertinotti. anzi, visto che ci sei portati via pure vendola per cortesia, che ci sta facendo vedere i sorci verdi, visto che non vuol uscire dal partito ma nemmeno ci vuole stare.
noi saremmo felici di trastullarci masochisticamente, non ti pigliare pena per noi. ci accontentiamo di poco noi, siamp così, molto terra tera.
tu pensa a portar via bertinotti, vendola e migliore e te ne saremo grati per il resto dei nostri giorni.
grazie

Eliolibre ha detto...

Marco la chiama censura, per me è solamente un mantener fede ad un invito ad evitare provocazioni, inaccettabili in questo sito che, lo ripeto é dedicato a tutti GLI AMANTI DELL'ISOLA CHE RESISTE EROICAMENTE ALL'AGGRESSIONE DELL'IMPERO. Comunque chiamalo come vuoi, sono stato anche troppo tollerante e quando dico basta, significa basta. Stavolta ti do un'altra possibilità, se la smetti di provocare e ti limiti a sostenere le tue ragioni, bene, altrimenti quella che tu chiami censura ma che per mè è esclusivamente un dovere per mantenere la dignità di questo sito, scatterà immediatamente. Quì non siamo su Cubanite....
Quanto al fatto che saresti venuto quì rispettosamente senza offendere nessuno, non essere ridicolo! Se vuoi scrivo l'elenco delle tue performances. Basta dire che le prime parole per il fatto che ho pubblicato l'articolo di Rossella (che mi sembra abbia suscitato abbastanza interesse quindi continuo ad essere fiero di averlo pubblicato) sono state le seguenti:
Che ti succede Eliolibre? Basta che uno scriva qualche baggiannata sui mojotos e sui daiquiri, o su "las mucahachas dek malecon", per mandarti in brodo di giuggiole? Non avrai fatto, anche tu, il pieno di ron anejo?"
In poche parole ti presenti dandomi del coglione che va in brodo di giuggiole per Rossella e dell'ubriacone, saltando completamente la presentazione dell'articolo, tutt'altro che benevola con Rossella. Bel modo di presentarsi. Poi ti sei superato abbondantemente, sia nei miei confronti che con i lettori del blog. Quindi attento ad usare la parola censura, piuttosto cerca di essere meno arrogante e propotente ed impara a rispettare chi ti ospita. Lo ripeto, credo di essere stato anche troppo tollerante.

Anonimo ha detto...

Vedi Marco,vado a Cuba dal 1989 ,seguo tutto quello che si dice e si scrive su tanti giornali di mezzo mondo riguardanti Cuba e ricordo benissimo i fatti di quel anno: succedevano non dico ogni giorno ma almeno una volta al mese,il tutto per fare dire agli USA che Cuba non volesse e non sapesse tenere i propri cittadini dentro i suoi confini,cercando cosi un pretesto per invadere l'Isla.E chi dava i soldi e le armi a queste persone? Chi prometteva loro un futuro migliore? Perchè dopo questi dirottamenti non sono più avvenuti?

Eliolibre ha detto...

Anonimo, sono daccordo con te, la storia dei sequestri è un poco più complessa di come qualcuno la vuole descrivere. Fece parte di un piano strategico organizzato dai soliti noti che tante sventure ha già portato alle famiglie cubane. La determinazione delle autorità cubane, malgrado sapessero il prezzo che avrebbero dovuto pagare alla propaganda anticubana imperante nell'intero pianeta, di eseguire le condanne, ha sicuramente ottenuto l'effeto desiderato. Cioè quello di fermare una crisi creata ad arte e che in precedenza aveva portato lutti e disperazioni inammissibili. Per me che sono fortemente contrario alla pena di morte, non è stato possibile approvare le esecuzioni. Ma sono stato anche capace di chiedermi: chi sono io per pontificare di fronte ad una situazione tanto drammatica e più volte sperimentata dal popoplo cubano? Posso io sostituirmi alle autorità di un paese che conta migliaia di vittime a causa di questi fatti? Come potrei giustificare la mia coscenza davanti al ripetersi di simili tragedie? Come avrei potuo guardare in faccia le famiglie, magari ancher la mia, vittime di simili atrocità commesse al solo scopo di mettere in ginocchio un popolo che vuole difendere la sua indipendenza cosi faticosamente conquistata? Con sofferta amarezza ho assunto un atteggiamento di neutralità davanti alle decisioni prese. Posso solo dire che la stragrande maggioranza dei cubani, anche miei amici e familiari anticastristi, si sono detti daccordo con la fermezza delle autorità.

Eliolibre ha detto...

Maria, come comprendo il tuo disgusto verso coloro che hanno portato la sinistra allo sfascio. Come già detto io non ho mai abbracciato un'ideologia precisa, sono una persona agnostica che non ama darsi definizioni, però ho sempre lottato al fianco dei partiti di massa, del PCI, dei Sindacati e di tutti quei movimenti, specialmente quelli spontanei, che si battono contro l'indecenza di un mondo sempre più dominato dai potentati economici che alleati a politici reazionari, corrotti e senza un briciolo di umanità, continuano la lora criminale strada tesa a sottomettere ogni angolo del pianeta ai loro vili interessi senza preoccuparsi di portare morte, fame distruzione, disperazione e paura.
Come disse Nanni Moretti "non credo che con questi dirigenti vinceremo mai". Questo non significa fare di tutta un'erba un fascio, però sono convinto che il futuro della sinistra italiana passa attraverso un profondo stravolgimento delle tesi ridicole che hanno portato al disastro. Serve un NUOVA SINISTRA che si riallacci ai grandi valori ideali da cui è nata, ai vlori dell'antifascismo e della lotta di Liberazione, e guardi al futuro senza paura di definirsi socialista, o comunista che dir si voglia. Come si può pensare ad una sinistra non socialista, non anticapitalista e non antimperialista? Ancora qualcuno pensa al riformismo? Pensa che la nostra società sia riformabile? Per favore! Servono cambiamenti radicali, e servono subito!

Anonimo ha detto...

Caro Alessandro, approfitto della generosità di Eliolibre – il quale in un impeto di cristiana misericordia dice di concedermi una possibilità di riscatto - per segnalarti due cose. La prima: l’idea che, agli inizi del 2003, gli Usa fomentassero i sequestri di aerei ed imbarcazioni per “avere una scusa per invadere la isla” è, da qualunque punto di vista venga esaminata, totalmente insensata (tanto insensata che neppure il regime cubano è mai arrivato a sostenere nulla di simile. Il ministro degli esteri Pérez Roque, detto “el Talebán” per la sua assoluta ortodossia fidelista, arrivò, al massimo, ad affermare che gli Usa volevano sabotare gli accordi migratori). Davvero credi che, alla vigilia dell’avventura irachena, gli Stati Uniti volessero “raddoppiare”, mandando un contingente di marine a Cuba? O non è più logico pensare, come quasi tutti gli osservatori ipotizzarono all’epoca dei fatti, che, nel marzo-aprile del 2003, sia stata proprio Cuba ad approfittare del fatto che tutta l’attenzione fosse puntata sull’Iraq, per regolare i conti con il suo dissenso interno ed in particolare con la struttura organizzativa del “progetto Varela”? Seconda cosa: tu ti chiedi, con aria misteriosa, da dove venissero “le armi usate dai sequestratori”. La risposta è, nel caso dei tre fucilati, piuttosto facile: dalla cucina di casa, visto che avevano usato coltelli e cocci di bottiglie rotte. Anche nel caso dei due dirottamenti aerei che avevano preceduto il sequestro della lancha (un traghetto senza chiglia che solo dei disperati potevano pensare di usare per attraversare lo stretto della Florida), i fatti sono noti. In entrambi i casi, se ben ricordo, i sequestratori avevamo sottratto il fucile ad un soldato di guardia. No, Alessandro, credimi non c’è modo di cancellare, con queste storielle del lupo cattivo americano, la barbarie di quella triplice esecuzione. E , soprattutto, non c’e, se sei in buona fede, modo di cancellare il fatto che quella triplice esecuzione – tutto in 24 ore: arresto, processo (si fa per dire) e fucilazione, già l’ho scritto ma Eliolibre lo ha cancellato perché “offensivo” – è in realtà lo specchio dell’anima di un regime. Non era accaduto lo stesso, 14 anni prima (proprio nell’89, quando tu per la prima volta sbarcasti nell’isola) con il generale Arnaldo Ochoa)?

Anonimo ha detto...

Per te, generosissimo Elio, un paio di molto rispettose domande. Tu dici di non aver approvato le esecuzioni, ma aggiungi che, criticandole pubblicamente, non avresti poi potuto guardare in faccia le famiglie delle vittime di “tali atrocità”. Quali “atrocità” (a me consta che, nel sequestro della lancha non ci furono morti né feriti)? Seconda domanda: in che modo ”, guardandoli in faccia, spiegheresti oggi ai famigliari dei tre fucilati (ai quali il governo neppure a detto dove fossero stati sepolti i tre “giustiziati) le ragioni di quell’esecuzione che ha salvato la Patria da non ho ben capito quali tragici destini? Grazie per la risposta. E grazie anche, ovviamente, per la seconda possibilità che mi hai concesso.

Eliolibre ha detto...

Marco, potresti anche smetterla con la tua stupida ironia che sa di presa per i fondelli e lasciar perdere gli "impeti di cristiana generosità". Ti ripeto che il sottoscritto non pone mai cristianamente l'altra guancia. Perciò falla finita con la tua arroganza e scendi dal piedistallo dal quale credi di vedere LA VERITA' ASSOLUTA, gli arroganti non li considero al di sopra degli altri, al contrario.
Alle tue domande ho già dato risposta e lo ha fatto anche Alessandro. Se tu NON VUOI capire perchè ritieni che i fatti si siano svolti secondo LE TUE convenienti tesi, fingendo di non veder quello che NON VUOI vedere, padronissimo di farlo. Però dacci un taglio, abbiamo capito benissimo tutti da quale angolatura vedi i fatti cubani, non sei l'unico, anzi sei in buona compagnia. Pure il tuo odiato Rossella la pensa così, anche se si è permesso, colpa gravissima, di scrivere su Cuba delle "fesserie" senza citare i "crimini del regime".
Le "atrocità" a cui mi riferivo le conosci benissimo, sono quelle prodotte da una criminale campagna propagandistica anticubana, finanziata con somme incredibili che si trovano nei bilanci del democratico governo Usa, che non rispettando gli accordi migratori tra Cuba e USA, non concedono i 20 mila visti annuali promessi ed incentivano la "fuga" da Cuba che viene premiata con soldi, cittadinanza, casa, lavoro e meriti direttamente proprzionali alle "imprese" messe in atto. Lo stesso che avviene per le "fughe di cervelli", artisti, sportivi e quanto di meglio esiste a Cuba, a cui vengono promesse carriere e guadagni miliardari purchè sottoscrivano proclami contro "la dittatura cubana". Chi vuole emigrare da Cuba lo può fare liberamente, certo che non godrà di questi "incoraggiamenti" e dovrà vedersela alla pari con gli altri nella lotta per la sopravvivenza nei "paradisi capitalisti". Molti lo hanno fatto, scelgono di andare all'estero, nel mondo ricco per cercare fortuna, ma non rinnegano il loro popopolo e la sua storia. E ritornano a Cuba al più presto, o per la disperazione o, i più fortunati, dopo aver messo da parte qualche soldo per se e per le proprie famiglie. Ordinarie storie di emigrazione di cui il nostro paese non dovrebbe aver perso la memoria. Ma stranamente di questi, la stragrande maggioranza, nessuno ne parla. Poi chissà perchè tanto rumore sui cubani che lasciano l'isola, l'otto per cento della popolazione, ben lontana della media continentale del venti per cento!
Tutto questa campagna criminale ha provocato le famose crisi migratorie, cause di migliaia di morti che le famiglie cubane continuano a piangere.
Ora però basta, non intendo ripetermi su quanto detto più volte e ti ricordo ancora che quì non sei su Cubanite, non ti permetterò di ridurre questo blog ad un luogo di scontri, provocazioni, insulti e volgari bassezze. Padrone di tenerti i tuoi convincimenti ma questo sito è un mio omaggio al popolo cubano che ritengo il più dignitoso del pianeta e che ha scritto le più belle pagine di lotta di liberazione della storia dell'umanità. A nessuno permetterò di infangarlo, ci hanno già provanto in tanti, forse anche tu sotto altre spoglie, mi sembra di riconoscerne lo stile.... ma questi scontri non portano da nessuna parte.
Adios per sempre, stavolta senza nessuna generosità.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Hola!

Eliolibre ha detto...

Hola!

Anonimo ha detto...

caro elio.
ogni promessa è un debito.
un abbraccio

Eliolibre ha detto...

Grazie Maria. Contraccambio.

Anonimo ha detto...

Non capisco,da anni che la sento,come si possa dire tranquilli come bambini,che una persona o una nazione intera beneficia GRATIS della Sanita'o Scuola mentre il salario è di 13 dollari a testa,al mese!!
Non vi pare che con un simile salario le ritenute siano mostruosamente salate?
Come mai vedo sempre piu farmacie in dollari,se dicono che le medicine si trovano senza problemi?
Io personalmente ho portato centinaia di chili di medicinali,non per gusto...ma perche la gente me li chiedeva!!
Se cercate notizie e cosa succede in quell'isola questo blog è il meno indicato,da quello che posso capire io,c'è uno che conosce solo l'avana e l'altra che non conosce niente di Cuba.
Per nn parlare degli elettrodomestici che Fidel ha obbligato tutti a cambiare!?
Mario S.

alessandro perrone ha detto...

Sig.r Mario S. io non sono un esperto, ma conosco abbastanza Cuba ed inoltre la famiglia di mia moglie è di Matanzas; comunque senza voler interpretare il pensiero del nostro anfitrione, mi permetto di dire che in questo blog non si fa informazione turistica, ma si ragiona e ci si confronta liberamente, anche secondo le esperienze e le sensibilità di chi lo ha ideato. Tuttavia, converrà anche lei che le conquiste della Rivoluzione non possono essere a costo zero, sono universali ed egualitarie, ma i farmaci soprattutto se occidentali si pagano è salati, oltretutto per colpa dell'embargo, Cuba è costretta a comprare materiale sanitario attraverso stati terzi, pagandoli di più, ma vede Mario, comunque li garantisce a tutte/i. Poi non dimentichi che Cuba come altri paesi del terzo mondo è stata condannata dal colonialismo, in questo caso spagnolo, alla monocultura della canna da zucchero, senza riuscire ancora a liberarsene.
Forse non sarà informato, ma dopo la proclamazione del Periodo Especial in tempo di pace, degli anni '90, l'altro anno sono state aumentate pensioni e salari era più di un decennio che non accadeva (in Italia da quando siamo fermi? I dati Osce ci collocano tra gli ultimi posti in Europa).
Purtroppo i due uragani di fine estate hanno ricacciato di nuovo l'isola nell'emergenza.
Il cambio di elettrodomestici poi, è una necessità legata ai consumi energetici.

Anonimo ha detto...

mi scusi signor mario. io non mi sono mai permessa di dire a qualcuno che non conosce un paese solo perchè non ha discusso sui medicinali. da dove deduce che non conosco cuba? per quanto mi riguada ho ospitato a casa la figlia del che, alida (pediatra) per una raccolta di fondi destinati ad un ospedale pediatrico. non mi ripeto ma quoto quello che ha detto alessandro e non aggiungo altro.
se vogliamo parlare di cuba e della rivoluzione e del sistema che regge perfettamente nonostante le sue contraddizioni e nonostante gli attacchi continui è un conto. se andiamo a trovare le varie situazioni nel particolare, le potrei consigliare di portare medicinali in USA, non solo a Cuba, visto che se lì non si ha una tessera sanitaria la gente può morire per strada. vada a fare la carità negli stati uniti, signor mario, che ne han tanto bisogno. non solo cuba.

saluti

Anonimo ha detto...

a proposito.

oggi l'Assemblea Generale dell'ONU ha votato la Risoluzione Cubana contro l'embargo USA, con 185 voti a favore, 3 contrari e 2 astenuti. Si tratta di un nuovo successo della diplomazia dell'Isla Grande, e un'altra sonora sconfitta per l'arrogante imperialismo USA.

saluti signor mario

Eliolibre ha detto...

Mario S., cerco di rispondere alle tue tesi molto approssimative che denunciano un a suprfecialità che comsiglierebbe di informarsi meglio prima di pontificare su temi di cui non si conoscono, dati, cause, effetti e situazioni reali.
Per prima cosa sostenere che io sia "uno che conosce solo l'avana" e "Se cercate notizie e cosa succede in quell'isola questo blog è il meno indicato" siano affermazioni di un'arroganza villana e stupida. Da questo blog chiunque può evincere che il sottoscrito vive e frequenta Cuba da moltissimi anni, ha casa all'Avana ma non ci vive da recluso, GIRA MOLTO PER TUTTA CUBA ED HA AMICIZIE E PARENTELE DA CAPO SAN JUAN A MAIARI'. Quindi la tua affermazione che conosco solo l'Avana è frutto esclusivamente della tua fantasia tesa a diffamere il sottoscritto. Posso dirti molto semplicemente che un'affermzione del genere è quanto di più inadatto e stupido per uno che vuole arrogarsi il diritto di raccontare le sue VERITA'.
Da quì come evinci che questo blog sia il meno adatto per conoscere quello che succede a Cuba? A me sembra uno dei pochi siti che racconta quasi esclusivamente fatti ai quali il sottoscritto è stato presente in prima persona. Racconto la Cuba che vivo, che conosco e che frequento. Mi sembra raro in un mondo dove tutti pontificano su tutto standosene ben lontani dai luoghi dove i fatti che raccontano avvengono. I più conocsciuti "conocscitori" di Cuba che pontificano sui nostri media, a Cuba per la maggior parte non ci hanno mai nemmeno meso piede. Su questo blog puoi trovare molti informazioni su nostri "inviati" che descrivono i fatti cubani da comodi Hotel di Miami, quando non seduti nelle loro comode redazioni.
Quanto alla sanità ed alla scuola gratis, cosa c'entra il salario? Fosse anche zero, la sanità e la scuola sono gratis, sfido chiunque a dimostrare il contrario. Anche su questo ho scritto e riportato fatti concreti che non temono smentite da parte di nesuno.
Poi il salario di 13 dollari al mese! Come fai a raccontare stuidate simili. A Cuba i salari vengono pagati in Pesos ed il dollaro additittura non circola!!! Un salario BASE cubano va dai 300 ai 900 Pesos al mese e non è assoluatmente possibile fare un paragone con il dollaro in quanto la monete cubana, per loro fortuna, non è quotata sui mercati internazionali perciò qualsiasi paragone non è assolutamente possibile. Checche se ne dica con quei salari i cubani non faranno vita da nababbi ma si possono permettere una CASA, l'ENERGIA ELETTRICA, il GAS, l'ACQUA POTABILE, ALIMENTARSI, andare in VACANZA, mandare i figli A SCUOLA fino all'UNIVERSITA', accedere alla CULTURA, allo SPORT, e via dicendo. Ed il governo cubano non effettua "RITENUTE MOSTRUOSAMENTE SALATE", al contrario eroga servizi per ogni persona che equivangono da noi dai 1200 ai 1900 Euro al mese.
Quanto alle farmacie in dollari, NON ESISTONO, come ho detto prima il dollaro non circoola a Cuba!!!!! Esiste invece il pesos converibile, il famoso CUC, con il quale si possono fare acquisti in alcune tiendas, hotel, ecc. La doppia moneta è stata una decisione presa dagli economisti cubani per far si che stranieri che posseggono valuta, cubani che lavorano per aziende straniere e ricevono parte del salario in valuta, e coloro che ricevono rimesse in valuta da parenti che lavorano all'estero o cubani che operano all'estero e dispongono quindi di valuta pregiata (forse di questi giorni è un'affermazione poco opportuna...) possano convertire la loro valuta in CUC ed acquistare in questi esercizi. Qesto prmette al Governo cubano di disporre divaluta pregiata che viene utilizzata per erogare a TUTTO il popolo cubano quei servizi di cui parlavo prima. E tu chiamali stupidi, magari gli altri Paese del Terzo Mondo potessero vantare simili privilegi. Non a caso milioni di cittadini di questi Paesi guardano con speranza all'eperienza cubana.
Spero che questo blog, vilipeso dalla tua arroganza, ti sia d'aiuto per evitare in seguito di scrivere stupidate inaccettabili figlie della volgare propaganda anticubana da parte di coloro che non possono accettare che Cuba sia l'UNICO Paese al mondo a potersi definire LIBERO. Lì i capitalisti affamati di potere non possono impadronirsi di niente. E' questo che li fa andare in bestia ed investono ingenti capitali per denigrare IL PAESE PIU' DIGNITOSO DEL MONDO raccontando storie tipo gli "elettrodomestici che Fidel ha obbligato tutti a cambiare". Un po' di decenza per favore!!!!!!

Eliolibre ha detto...

Maria e Alessandro, è evidente che concordo con quanto da voi sostenuto. A Maria invece un ringraziamento per aver anticipato il risultato della votazione all'ONU. Ovviamente con la solita arroganza coloro che bombardano chi disattente le risoluzioni dell'Onu che a loro fanno comodo, delle risoluzioni che riguadano loro se ne fregano allegramente. E sarebbero i campioni di democrazia! Che schifo....

diario ha detto...

Mario S., io ammetto di non capirci in economia, ma il tuo discorso non mi sembra sensato. Se parli di un paese che ha un sistema economico isolato (o quasi) o completamente differente da quello nostro, non credo tu possa descrivere la ricchezza con la stessa unità di misura utilizzata in altri paesi.

Riguardo alla questione dei medicinali a me viene più spontaneo chiedermi:
- come è possibile che nei paesi civili questi costituiscano un mercato;
- ce la passiamo meglio noi italiani che siamo tassati per coprire il costo del sistema sanitario e poi paghiamo pure le medicine?
- se a cuba scarseggiano le medicine la colpa è della getione cubana o degli ostacoli che le vengono posti da paesi stranieri?

La questione degli elettrodomestici non la conosco, per cui ti inviterei a spiegare qualcosa di più. Per ora posso limitarmi a dire che non capisco cosa c'è di male a far cambiare quelli vecchi per sostituirli con dei nuovi che permettano un maggiore risparmio energetico. E poi certe cose succedono anche da noi con gli incentivi statali che vengono erogati per tantissmi articoli. Anzi, da noi è peggio perchè tante volte gli incentivi vengono erogati per far girare l'economia senza considerare per niente l'impatto ambientale.

Vorrei aggiungere un'altra cosa, sempre precisando che io a Cuba non ci sono ancora stato. Nel vecchio post si parlava di infinite code che devono fare i cubani per fare le loro compere. Acneh questo discorso non mi sembra sufficente per criticare l'organizzazione di un paese intero.
Innanzitutto perchè suppongo che la responsabilità di questo fatto sia attribuibile anche al blocco economico. E poi non è che la coda sia segno di un paese incivile: se guardiamo all'italia allora? quanto tempo passano gli italiani in coda? vale anche in macchina. Noi ci accapigliamo per costruirci il nostro capitale, ma anche questo significa code. Io vivo in un paese e non ne subisco grosse conseguenze, ma chi vive nelle grandi città italiane o nelle aree più industrializzate del nord italia pare si faccia delle lunghe code per tornare a casa dopo il lavoro. Chi va a fare rifornimenti al supermecato nei fine settimana (perchè durante la settimana lavora, quindi causa economica) si trova in coda con tutti agli altri. Per chi va in vacanza in luglio e agosto (periodo di ferie stabilito dalla nostra organizzazione economica) ci sono delle lughe code ai caselli, agli imbarchi, ai supermecati ecc...

Anonimo ha detto...

Gli elettrodomestici che Fidel ha costretto ha cambiare sono fasulli.ne ho un esempio a casa mia,tv color 14 pollici-300 dollari-non sappiamo quanto durera' ma guardando quello che succede con il frigo,produzione cina assemblaggio habana,sbrinare una volta ogni 2 settimane.Io pagai in contanti e non sono pochi neanche per me,ma il cubano che deve aprire un mututo sul suo salario gia ridicolo?per decenni si intende!!forno eletrrico,immaginate quando va via la corrente hehe,pentola del riso,frigo,aria condizionata.
Questa scelta degli elettrod.non ha fatto altro che ,ancora una volta,raccimolare dollari cash in tutta l'isola.Ed è per questo che esistono negozi,gli unici ormai,in dollari cubani detti cuc.
Per gli amanti del sogno castrista
saro' piu preciso sui numeri-15 pesos il giorno(0,60 cent di dollaro cubano)paga base di un cubano
1 avogado 4-5 pesos.
1 libra di riso 3 pesos.
1 litro di olio 50 pesos.
1 baquet 3,5 pesos.
5 pomodori-ini 3 pesos.
1 birra 25 pesos.
1 bottiglia rum 50-100 pesos.
Se usi la libretta ti fanno un piccolo sconto,di quello che ti aspetta.
Confermo le farmacie in dollari,non è facile mandarla giu ma è cosi!!
Anche io una sera ho conosciuto Eliades Ochoa,ma di musica non capisco tanto,la figlia di Guevara fa parte dello star sistem cubano,beata lei!
Vedete,se voi lascerete questa di vita per quella cubana mi levo il cappello con tutto il rispetto,ma per la verita'vedo solo il contrario.
Di stranieri a cuba che hanno scelto di vivere alla pari ne ho conosciuti...1 uno,tedesco,gli altri sono solo li perche se lo possono permettere.
Ma veramente pensate che l'embargo contro Cuba sia solo perche è socialista?Ma dite sul serio!?
Mario S.

Anonimo ha detto...

FORNO ELETTRICO-SI INTENDE PER FORNELLI......
Mario S.

Eliolibre ha detto...

Vedi Diario, Mario S. è il classico antiscatrista che usa tutti i più stupidi luoghi comuni per denigrare Cuba, è uno dei tanti che odiano Cuba per pura convinzione ideologica e ritiene veritiere tutte le grossolane bugie messe in atto a suon di miliardi di dollari per mettere in cattiva luce Cuba che , ripeto, E' L'UNICO PAESE AL MONDO A POTERSI DEFINIRE LIBERO in quanto nessun capitalista a Cuba si può impadronire di niente e l'esempio cubano se seguito da altre nazioni sarebbe la fine per i crminali che si impossessano di tutte le ricchezze del pianeta con violenze inaudite ed ogni tipo di barbarie. Non rispondo alle stupidate di Mario S., l'ho già fatto prima ma come vedi non serve a niente. Questi servi stupidi dei padroni non si rendono nemmeno conto di essere dei burattini nelle loro mani.
Della questione frigoriferi ti posso dire, così smentisco nuovamente la cretinata (che sarebbe ridicola se non detta con tanta volgare stupidità) secondo la quale Fidel avrebbe "costretto" i cubani a cambiarli, che Cuba è l'unico paese del terzo mondo, e non solo, a garantire a tutti l'energia elettrica ed ha intrapreso un'azione, chiamata Rivoluzione energetica, che consiste in primo luogo nell'abbassare i consumi di energia con la sostituzione delle vecchie apparecchiature energivore, non solo i frigoreferi, ed in secondo luogo grazie ad un programma dell'ALBA, alla modernizzazione del sistema di generazione dell'energia elettrica. Questa rivoluzione ha avuto un successo straordinario, tanto che i famosi apagones (sospensione dell'erogazione dell'energia elettrica programmate alternativamente in varie zone a cusa degli alti consumi) sono ormai un ricordo del passato. Il successo di questo programma è stato causa di interessamento da parte di molti Paesi poveri che con l'aiuto dei cubani stanno mettendo a punto programmi simili per cercare di dare l'energia elettrica a quelle milioni di famiglie che nemmeno sanno cosa sia.
Poi fare confronti tra il nostro paese "ricco" con un paese vittima da oltre cinque secoli del dominio che ha causato la distruzione di tutta la popolazione indigena ed il saccheggio di tutte le ricchezze esistenti, è veramente idecente. E malgrado questo Cuba, unica tra i paesi poveri, riesce a dare ai propri cittadini servizi che nemmeno i paesi "ricchi" riescono a garantire.
Discutere con personaggi che su tutto questo sorvolano allegramente non ha nessun senso, tanto loro continueranno imperterriti la loro opera di denigarzione. Conviene ignorarli, sarà la storia a smentire le loro bugie. Sono infatti sempre di più i paesi che si stanno ribellando a questo ordine mondiale indecente e criminale e non a caso le nostre ricche economie stanno andando verso il collasso. E se si crede di risolvere il problema accusando i "paesi canaglia" le conseguenze le stiamo già vedendo in tutta la loro drammaticità.
Quanto alla comparazione di salari e costi degli alimenti, non vale la pena ripetersi, non mi risulta che i cubani non abbiano da mangiare, anzi, tendono piuttosto all'obesità. Tra l'altro sarebbe utile fare lostesso paragone tra un salario italiano ed il costo della vita, gli stessi padroni parlano che ormai una famiglia non arriva alla terza settimana. Basta pensare che con un salario di mille Euro non si riesce nemmeno a pagarsi l'affitto di casa ed i costi dei servizi....
Poi parlare di fare mutui proprio quando è il ricco occidente a crollare economicamente a causa dei mutui, la dice lunga su quanto possano essere credibile certe fesserie. E se pensiamo che la nostra economia va in crisi a causa dei mutui americani dovrebbe bastare a farci riflettere se veramente siamo un paese libero ed autonomo oppure una colonia USA. Senza tirare in ballo loccupazione militare, l'Italia è piena di basi militari americani piene di armi di distruzi0one di massa..... Potrei continuare per ore, ma penso che sia più che sufficiente e ritenere chiusa la questione, Mario S. si trovi altri allocchi a cui raccontare le sue fandonie, chi frequenta questo sito non è tanto fesso da farsi abbindolare da simile propagande che sanno del più stupido infantilismo politico. Mica siamo si Rete quattro!

Anonimo ha detto...

Caro Eliolibre, debbo dire – sperando che tu non mi censuri di nuovo l’intervento – che ho trovato davvero sublimi alcune delle cose da te scritte rispondendo a Mario S. (il cui intervento, peraltro, ho trovato piuttosto confuso, ma tutt’altro che privo di spunti interessanti). Scelgo quella che mi è parsa la più sublime di tutte. O, quantomeno, la più piena di punti esclamativi e maiuscole: “Quanto alle farmacie in dollari, NON ESISTONO, come ho detto prima il dollaro non circola a Cuba!!!!! Esiste invece il pesos convertibile, il famoso CUC, con il quale si possono fare acquisti in alcune tiendas, hotel, ecc.”. Splendido, Elio. Adesso vorrei che tu mi spiegassi – con o senza punti esclamativi – che differenza c’è tra l’uso diretto dei dollari Usa ed il loro uso indiretto attraverso i CUC. Azzardo io una risposta. L’unica differenza sta nel fatto che, mentre prima i cubani più fortunati – quelli che lavorano nel turismo, o quelli che ricevono denaro dai parenti all’estero – potevano usare senza mediazione, nei negozi autorizzati, la valuta pregiata in loro possesso, ora devono commutarla in CUC, pagando allo Stato una tassa che, mi par di ricordare, è pari al 10 per cento. A parte questo (che qualcuno potrebbe definire un furto legalizzato), mi pare che – dollari o CUC – i cubani possono oggi procurarsi una gran parte dei consumi di cui abbisognano (la libreta, non copre che una piccola parte delle necessità di base) , consumi alimentari e medicinali inclusi. Senza valuta pregiata, oggi a Cuba non si sopravvive. O mi sbaglio? Tu che, a quanto scrivi, vivi a Cuba una buona parte dell’anno, dovresti saperlo. Con quali soldi compri la carne e il pane? Con quali soldi paghi i ristoranti? Con i pesos? O con i CUC (che poi altro non sono che gli euro che ti sei portato da casa? Spero in una tua risposta.

Anonimo ha detto...

Per Alessandro. È certamente vero che lo scorso anno, a Cuba, Raúl Castro ha decretato un aumento dei salari e delle pensioni. Ma è anche vero che, detta così, la cosa non spiega nulla. Se vai a rivedere il discorso con il quale Raúl – con una implicita svolta rispetto alla classica economia (o “diseconomia”) fidelista – ha motivato i provvedimenti, avrai un quadro molto meno roseo della situazione. In sostanza: Raúl ha sottolineato l’urgente necessità di ristabilire un accettabile equilibrio tra produttività, salario e bisogni. Perché, ha detto in sostanza, a Cuba si è perso ogni rapporto non solo tra soldi guadagnati e lavoro svolto, ma anche tra salario e costo della vita. Per via di un “malinteso egualitarismo” (sono parole di Raúl) oggi, o meglio, da sempre, nessuno, a Cuba, ha incentivi per lavorare bene. E, quel che è peggio, nessuno guadagna abbastanza per sopravvivere. Se non si parte da qui, temo che si finisca per non capire nulla della realtà economico-sociale di Cuba. Di fatto – chiarezza di esposizione a parte – mi pare che le cose scritte da Mario S. siano più vicine al pensiero di Raúl degli appassionati ma fumosissimi “teques” di Eliolibre.

alessandro perrone ha detto...

Guarda Marco che non dici nulla di nuovo, dove sta scritto che nel socialismo non occorre porsi il problema dell'efficienza e della produttività?
Se hai l'occasione, voglia e tempo, leggiti: "Guevara - il pensiero economico" di Carlos Tablada della Roberto Masseri editore (ex Erre Emme) o dello stesso autore "Economia, etica e politica nel pensiero di E. Che Guevara" Il Papiro.
Nella ricerca e nell'elaborazione del Che c'è già tutto, con impressionante attualità, ciò che forse vale la pena di sottolineare è che nella Cuba di oggi c'è ancore troppo poco del suo pensiero economico.
Condivido la linea di Raul, la sfida dell'efficienza è basilare per la tenuta della Rivoluzione, inoltre Marco, anche tu sai che nella società cubana, per ragioni diverse e contrapposte, in questi anni si sono costituite delle sacche di ceto parassitario, che si collocando dentro e fuori al sistema statale (a proposito Fidel è stato il primo a denunciare certe incrostazioni ereditate dal sistema sovietico, richiamando la necessità di una profonda rettifica degli errori), queste sacche vanno recuperate, giustamente, dentro ad un programma di sviluppo più generale.
Per Raul è l'agricoltura uno dei pilastri dell'economia cubana, cerca d'investire in questo settore, lo fa consapevolmente, sapendo quali siano le problematiche mondiali che avvolgono questo settore, ma insiste e ciò è un segno di forza e concretezza che spero dia dei risultati tangibili.
Mi permetto di dire che la vicenda dell'introduzione del CUC o "chavitos" (credo si scriva così), ha fatto recuperare quantità ingenti di valuta che altrimenti circolava in nero. Il problema non è il CUC, anzi la sua introduzione è stata una scelta tecnica azzeccata, ma della miopia della UE che rompendo le relazioni con Cuba (solo da pochi giorni ripristinate) non ha colto l'occasione di stringere rapporti più stretti con l'Isola (rammento che Cuba è un ponte per tutta l'America Latina, non a caso nello scudo - massonico - simbolo della Repubblica, campeggia una chiave), visto che la dismissione del Dollaro ha coinciso con l'uso sperimentale dell'Euro in alcune zone turistiche come Varadero e Cayo Largo.

alessandro perrone ha detto...

Ma poi, scusate, per quale motivo Cuba non dovrebbe sussistere le contraddizioni che oggi percorrono il mondo; non vi è capitato ancora di sentire o leggere della crisi mondiale della produzione agricola, che precede quella finanziaria che viviamo oggi? (Anche qui, per onestà, occorre dire che quando Fidel lanciò l'allarme in merito alla crisi agricola, molti dissero che era un vecchio rimbambito). Passano due uragani devastanti e si pretende non succeda niente? Ma se qui in Italia, paese del primo mondo industrializzato, baste che piova più del dovuto o faccia un pò di siccità e subito i prezzi delle verdure, a torto o a ragione, s'impennano.
Gli elettrodomestici non funzionano? Certo occorrerebbe puntare alla loro "tropicalizzazione", ma peccato che in quella fascia del mondo inteso nella sua rotondità, ci siano solo popoli poveri poco appetibili alle aziende occidentali o cinesi che producono elettrodomestici.
Ho diversi amici che lavorano alla Eletrolux di Pordenone, i quali sostengono che loro producono lavatrici che hanno una vita programmata di 6/7 anni, se si è bravi e previdenti possono arrivare al massimo a 10 anni.
Io non sono uno che sta in adorazione di Fidel, né vivo in un sogno di una Cuba che non esiste, ragiono e analizzo la realtà, anche quando non mi piace, per questo sono un comunista.

Eliolibre ha detto...

Vedi Marco, anche se ammorbidisci il modo di esprimerti, non cambi il tuo evidente accanimento anticubano. Non intendo tornare di nuovo su cose già dibattute in quanto ho considerata chiusa la discussione visto che tu non vuoi nemmeno lontanamente tener conto del contesto storico e geo-politico della questione. Non voglio riparlare di paesi richi rapinatori, di aggressioni e scempi che durano da molti secoli, e dell'accanimento anticubano in un mondo che vede Cuba INDISCUTIBILMENTE all'avanguadaria per la lotta ai problemi endemici che devono sopportare quei tre quarti del mondo sottomessi ad uno sfruttamento inaccettabile delle loro risorse e dei loro abitanti.
Alla mia risposta a Mario S. sull'uso del dollaro a Cuba mi sembra non sia il caso di farci altre speculazioni, girala come vuoi, il dollaro a Cuba NON ESISTE, Mario S. ha scritto una stupidata talmente evidente che non puoi controvertire nemmeno tu che sei più afferrato di lui. Il dollaro a Cuba non esiste. Punto. Esiste il CUC e ne ho abbondantemente spiegato la funzione che certamente non ti convince, figurati! Ho anche detto che i cubani sono tutt'altro che dei morti di fame ma che al contrario preoccupa l'aumento dell'obesità, pero tu insisti su questo tema ma disgraziatamente per te a Cuba NESSUNO muore di fame. Credo che invece di venire quì a dare del fumoso al sottoscrtitto faresti meglio a non esserlo tu. Capisco il tuo spirito anticastrsta, che sfocia nell'odio verso la mia persona che ha avuto l'ardire di fare la sua scelta di AMORE verso uno popolo ed una storia che ritengo tra le più belle della storia dell'umanitùà, però TIENITELO per te il tuo anticastrismo, contento tu! Perchè venire quì a sfogare le tue furie su un sito che ha tutt'altri scopi? Come puoi vedere io non faccio propaganda castrista, semplicemente ritengo Castro uno dei più autorevoli e lucidi personaggi della storia recente, descrivo le mie esperienze, eventi a cui prendo parte, racconto fatti cubani che sui nostri media non vengono MAI riportati, racconto la bellezza di Cuba, della sua gente, della PACE e dell'AMORE che lì abbondano mentre nel nostro "ricco" occidente è quasi impossibile trovare. Il fatto e che tu non sei semplicemente un anticastrista, che è un tuo diritto, tu sei un INTOLLERANTE che non può accettare che qualcuno la pensi diversamente da te! Freud direbbe che hai dei complessi di insicurezza tali da non poter accettare che qualcuno la pensi diversamente da te, questo fa crollare tutto il tuo castello di sabbia su cui hai costruito le tue certezze. Ma non ti preoccupare, questo non è un problema solo tuo è IL PROBLEMA DELL'OCCIDFENTE che DEVE aggredire chiunque dissenta dai suoi falsi miti che sempre più si stanno sgretolando.
Ora spero di non essere considerato un censore se ritengo chiusa la questione, sarebbe stupido continuare un dibattito tanto ridicolo dove si sostiene addirittura che a Cuba si muore di fame, proprio l'unico paese del mondo che può vantare che dopo la Revoluciòn nessuno è mai morto di fame! Un popolo che accoglie il Papa e può dire, unico al mondo "Santità, questa notte milioni di bambini non hanno un tetto sotto quale dormire, nessuno è cubano". Facciamo che chiudiamo la questione, tu ti tieni le tue convinzioni ed io continuo a dedicare questo sito al popolo che amo e che apprezzo sempre più.
Bye

Eliolibre ha detto...

Alessandro, ti ringrazio per i tuoi interventi puntuali e documentati, peccato che giovani con questo tipo di cultura e di visione della realtà nel nostro civile occidente addormentato dai falsi miti ce ne siano pochi.
Spero che le aggressioni in atto contro le classi più sfavorite costringano almeno i più giovani a riflettere sulla realtà che li circonda e che si interroghino su quale futuro li aspetta se questo tipo di sviluppo disumano ed insostenibile non viene profondamente modificato. Purtroppo ai pochi segnali di risveglio fanno da contrappunto molti altri di segno completamente opposto. A me più che la minaccia del pensiero fascista che sta riprendendo forza, preoccupano il menefreghismo e l'individualismo imperanti. Il fascismo, essendo violento ed evidente, è facilmente individuabile e può essere combattuto e sconfitto, la sottocultura dilagante, viscida e devastante, è invece un male difficile da riconoscere e da curare, un cancro che sta divorando intere generazioni senza che ci sia la necessaria consapevolezza. La sinistra dovrebbe riflettere sui motivi reali della sua crisi, che coincidono con l'abbandono degli ideali che stanno alla base di una cultura di progresso che porti l'umanità verso percorsi di sviluppo equilibrato, di pace e di collaborazione fra tutti i popoli della terra. In questo senso l'esperienza cubana può dare un grande contributo. Se si pensa che nel bel mezzo di una crisi mondiale senza precedenti un popolo devastato continuamente dalle violenze dell natura che si ribella perchè violentata, bloccato da un embargo che qualcuno si ostina a definire un alibi (allora perchè lo mantengono pagando il prezzo della vergogna davanti a tutto il mondo?) continua a sopravvire e ad investire sul proprio futuro, forse questo popolo ed il suo sistema sono tutt'altro che l'inferno che i potenti della terra vogliono farci credere. Verrà un giorno, non so quando ma ne sono sicuro, che tutti scopriranno quali sono i veri "Paesi canaglia". Quel giorno si potrà dare inizio ad una nuova era che metta fine a quest'epoca tanto buia quanto vergognosa.
Ps. Spero che qualche arrogante presuntuoso non venga quì a parlare nuovamnete di "appassionati ma fumosissimi “teques”....

Anonimo ha detto...

Bene, Eliolibre, sono d’accordo. Chiudiamola così. A Cuba il dollaro non esiste. Esiste il Cuc, che poi altro non è che il dollaro convertito in una moneta nuova che non esisterebbe se il dollaro non circolasse a Cuba. Anzi – come Alessandro ha giustamente sottolineato – che non sarebbe mai stata creata se il dollaro non circolasse addirittura in maniera “incontrollata”. Ormai tutti a Cuba, a cominciare da Raúl e dallo stesso Fidel (vedi una delle sue “riflessioni”), hanno ammesso che la “doppia circolazione di moneta” è uno dei più gravi problemi dell’economia cubana. Ma se tu preferisci seguire la tua particolarissima logica – una logica che definirei più realista del re – temo non ci sia nulla che io possa dire per farti cambiare idea. Con immutato affetto.

Anonimo ha detto...

Per Alessandro. Il libro di Tablada lo lessi quando uscì a Cuba, alla fine degli anni ’80. Ed ebbi, allora, un’impressione opposta alla tua. Mi parve che Tablada renesse un pessimo servizio al Che riesumando la parte più fragile della sua elaborazione politica (ho sempre pensato che il Che economista fosse, da un punto di vista teorico-scientifico, del tutto impresentabile). Ma al di là di questa personalissima valutazione, mi parve allora (e continua a parermi oggi) che la riesumazione delle teorie economiche del Che altro non fosse che il (piuttosto modesto) paravento ideologico della politica controriformista che Fidel si apprestava a lanciare in contrapposizione alla perestroika sovietica. Io credo che la riscoperta del volontarismo economico guevarista (che, in quegli anni, portò all’abolizione del libero mercato campesino e di gran parte delle concessioni per lavori “particular”, tutte misure che poi dovettero essere cancellate per ridare un minimo di funzionalità al sistema di distribuzione alimentare e per frenare il malcontento) non sia stato (e non sia, visto che periodicamente riemerge) che un modo per rafforzare il controllo sociale minacciato da forme (anche molto limitate) di indipendenza economica. Mi pare in ogni caso bizzarro il fatto che tu non colga l’aperta contraddizione tra le riforme annunciate da Raúl – riforme che puntano a ripristinare, sulla base di incentivi monetari, un equilibrio tra salario e produttività – e le teorie guevariste. Non credo si possa essere contemporaneamente d’accordo con il Che e con Raúl. E credo anche che – uscendo dal generico – molto interessante sarebbe sapere quali sono le “sacche di parassitismo dentro e fuori gli apparati statali”. Concordo, ovviamente, sul fatto che Cuba non possa essere considerata immune dai cataclismi che oggi attraversano l’economia globale. Ma questa non può diventare una scusa per chiudere gli occhi di fronte alle specifiche contraddizioni della realtà cubana.

Eliolibre ha detto...

Marco, credo che nessuno dei due cambierà idea, io continuerò ad apprezzare l'esperienza cubana e tu a diffamarla. Lasciamo perdere dollari che non esistono e CUC che hanno avuto una funzione fondamentale nella Cuba post caduta del muro. Se sia il caso che la doppia divisa vada eliminata o meno non è problema che spetta a noi risolvere, i cubani, l'ho detto più volte, hanno degli ottimi economisti e non hanno assolutamente bisogno dei nostri consigli. Io rispetterò le loro scelte, qualunque siano, sono una persona modesta e non intendo arrogarmi il diritto di criticare scelte talmente complesse che impegnano grandi esperti in materia. Ovviamente auguro loro di fare le scelte giuste, tu magari speri invece nel contrario.
Alle questioni che stai dibattendo con Alessandro, lascio a lui il compito di rispondere. Solo un appunto, tu sostieni "Non credo si possa essere contemporaneamente d’accordo con il Che e con Raúl", vorrei ricordarti che il Che è stato assassinato 41 anni fa, ne è passata di acqua sotto i ponti nel frattempo. Fosse vivo potrebbe avere le stesse idee di Raùl come no, ma non mi sembra il caso di costrurci sopra delle teorie che non hanno nessun senso.

alessandro perrone ha detto...

E' chiaro Marco che su Cuba la pensiamo divesamente su tutto, anche sul libro di Teblada, ma non voglio essere reticente. Sulle contradizione tra le analisi del Che e le attuali indicazini di Raul, hai ragione, ma ciò non toglie nulla alla validità delle prime e alla necesità immediata delle seconde. la Rivoluzione è un processo che non è dato una volta per sempre. La riproposizione accademica e burocratica del pensiero del Che e ancor prima del marxismo tout court è fonte di tanti mali.
Non pretendo di convincerti, ma chiedo che tu faccia altrettanto con me.
Quanto alla perestrojka e alla contrapposizione tra questa e la rettifica cubana, mi pare che la storia abbia parlato chiaro; la prima è fallita, la seconda era più seria, ma non ha avuto fortuna ed è stata bloccata da un braccio di ferro tra le diverse visioni interne al PCC. Normale dialettica dire. Tuttavia non darei tutti già per scontato.

Anonimo ha detto...

Caro Elio e amici, per favore un po' di rispetto a un grande popolo in sofferenza come i cubani.
Per difendere le vostre ideologie, giuste o sbagliate che siano, dimenticate il popolo.
A Cuba c'è la FAME, la gente soffre, vive nelle peggiori case del centroamerica. Un cubano vive con 300 pesos cubano, pari a 11 dollari mensili, chiunque conosce Cuba sa che i prezzi del cibo discostano di poco i nostri.Maria ma ci sei mai stata a Cuba?
Per favore non difendete l' indifendibile, la sofferenza dei cittadini cubani è data dal ' incapacità dei suoi governanti.
Non rendetevi complici nella fame dei bambini, dei vecchi, di tutto un popolo. Proprio perchè tutti noi crediamo in una certa ideologia dobbiamo essere sinceri, davanti ad una realtà disastrosa arrivata al capolinea. Caro Elio non confondere l' ideologia, a Cuba c'è gente che soffre porta rispetto....un saluto Giovanni.

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda la luce elettrica cubana ,fatti un giro nei dintorni di GUISA-GRANMA,dove si fa'il caffe,la civilta'li ancora non è arrivta..la luce!?si cucina ancora con legna e si beve acqua di pozzo con problemi di salute che ne consegue.
Hai voglia a leggere teoremi su Che economista e fesserie varie,a me sembra che Raul stia introducendo un tantino il concetto capitalista.
Io ti do un pezzo di terra tu lo fai fruttare e ti prendi,giustamente,il tuo.
Mi domando come possano lavorare la terra se non ci sono le ferramente che ti vendono le vanghe,trattori,seghe e motoseghe.
Non è una novita'ne una storia che tra Usa e Cuba c'è un mercato alimentare sempre piu florido,piu di 500 milioni di dollari...e che vogliamo alimentare con i soldi dei cubani la potenza che affama e distrugge il mondo?o è meglio allearsi?
Ho letto un articolo dove si parlave addirittura di comprare zucchero dal Brasile,non conviene piu piantere e raffinare a Cuba,quello brasiliano costa meno.
Io preferisco parlare di moneta nazionale,il banale pesos.
Quando il cubano prende il suo meraviglioso salario la prima cosa che fa'è comprare il pesos convertibile,non compra a 25 ma a 26-27 dipende dall'orario e dalla zona di notte te lo cambiano anche a 28-29,c'è il mercato nero e spesso funziona cosi'.
Uno degli incazzamenti dei cubani è questo,perche il governo che tanto ci ama,non ci da'il salario direttamente in PCC(pesos convertible cubano)?
Mario S.

Anonimo ha detto...

Caro Alessandro, mi pare che qui l’unico che da tutto per scontato sia proprio tu. Specie quando affermi che la Storia già ha decretato il fallimento della perestroika e la validità del processo di rettificazione cubano. Processo, affermi, frustrata solo dalla sfortuna -quale sfortuna? - e da un braccio di ferro tra correnti all’interno del PCC (quali? A me risulta che Fidel abbia sempre fatto, all’interno del PCC, ed in qualunque altro anfratto del suo regime. Chi non era d’accordo, come l’Escalante della “microfraccion”, o il generale Ochoa, è finito in galera o davanti al plotone d’esecuzione). In realtà quello che, per la Storia, è davvero fallito è l’esperienza (orrida in molti suoi aspetti) del cosiddetto socialismo reale. La perestoika ha semplicemente dimostrato a non-riformabilità democratica di un regime autoritario ed inefficiente, comunque destinato a cadere sotto il proprio peso. Fidel ha invece capito – bisogna dargliene atto – che, per tenere in piedi il sistema, non doveva, come si dice, muovere foglia. Vale a dire: non concedere nulla sul piano dei diritti democratici e della libertà d’intrapresa (chiunque riesca a sopravvivere senza le elemosine di Stato è, per lui un pericolo, foss’anche uno che lustra le scarpe dei turisti fuori dei gradi alberghi nei quali, alla faccia dell’uguaglianza, si consuma l’apartheid turistica), nonché mantenere un ferroo controllo di tutti gli apparati di repressione (dalle forze armate, alla polizia – segreta o meno – ai CDR). Se si vuole salvare l’idea di socialismo (o di una società di uomini liberi ed eguali) non si può, io credo, che partire da qui, da questo fallimento storico al quale il regime castrista è tutt’altro che estraneo. Comunque sia, non voglio convincerti di nulla. Ci tenevo soltanto a sottolineare alcuni dati di fatto.

Anonimo ha detto...

Bravo Marco, hai fotografato la realtà. Di esempi se ne possono fare a centinaia. Parliamo della mancanza del acqua nella gran parte delle case, le fogne a cielo aperto in gran parte dei paesi di campagna.
Elio e amici, non si rendono conto che Cuba è visitata da oltre 2.000.000 di persone ogni anno, e le cose le vedono. Ho fatto leggere questo blog ad alcuni cubani,a Cuba, c'era rabbia nei loro occhi nel leggere il grasso e ricco europeo le stupidaggini che scrive.
Maria in un post scrive, che non capisce l' accanimento contro Cuba, forse non capisce che quando si parla di Cuba, si parla del popolo, e non della cieca ideologia, ma si parla di gente, bambini, donne , uomini che soffrono, e le bugie di questo blog fanno ribrezzo a qualsiasi persona dotata di un anima e un cuore.Vedi Marco, Elio e company mi sembrano, i repubblichini di Salò quando difendevano ad oltranza un regime alla sua fine.
Invito Elio,Maria e tutti quelli che vogliono venire 15 giorni a Cuba, non in Havana, magari in una comoda casa in miramar, con i cuc in tasca, ma nella profonda Cuba, con 320 pesos in tasca, in una casa in legno, senza bagno, a cercare il mangiare che non si trova, di farsi curare in ospedale tanto decantato, e vediamo come reagiscono; quando il delegato del cdr, racconta loro di vivere nel miglior paese delle americhe. Quando vedranno i vari politicanti seduti al bar con la bucanero fredda a un dollaro, 15 a lattina, pari a un decimo dello stipendio di un cubano, voglio vedere se difendono ancora Cuba e la sua politica. Parlano di solidarietà, di cattiveria del mondo, ma non si rendono conto che con i loro scritti sono persone cattive e chiaramente le reazioni arrivano. Ferruccio.

Eliolibre ha detto...

Mamma mia, ma proprio volete continuatre con simili discussioni da bar sport? Possibile che crediate che a Cuba vivano una massa di idioti che si fanno calpestare da quattro prepotenti che li sfruttano fino alla fame!!!! Venite qui a tacciare di ideologismo il sottoscrtitto, Alessandro e Maria e non vi rendete conto che siete le vittime dell'ideologia più reazionari ed arrogante che ci sia che dipinge Cuba come un'inferto per il semplice motivo che è UN POPOLO LOBERO! Libero dall'ANALFABETISMO, libero dal CAPITALISMO che tutti sanno è basato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, libero dall'IMPERIALISMO che tutto prende con le sue tremende armi di distruzione di massa (solo recentemente si è saputo che in Iraq è stata gettata la terza BOMBA NUCLEARE!!!!) E gli ideologizzati saremmo noi..... Invece di invitare il sottoscritto a visitare la Cuba profonda, fatelo voi, io Cuba la conosco palmo per palmo da Cabo San Juan a Punta Maiarì, ho amici cubani praticamente in ogni angolo dell'isola e dovrei ascoltare le vostre cialtronerie? Per favore!!!! Andate voi piuttosto a vedere come vivono nel resto dei Caraibi, in Centroamerica, nel ricco Messico, nel Sudamerica che malgrando i grandi processi sociali in atto ancora non riesce a sfamare buona parte della popolazione, andate in Africa a vedere come si muore di stenti nell'indifferenza totale, andate nell'oriente disperato dove non vengono rispettati nemmeno i più elemntari diritti umani, andate in India e passeggiate per le città scavalcando persone morte sui marciapiedi senza che nessuno si degni di loro. Ed andate anche nel paese più ricco del mondo e contate i milioni di barboni che riempiono ogni angolo del paese. E le scuole modello dove gli studenti vanno a scuola armati e compiono stragi quasi quotidianamente. Io prima di andare a Cuba ho fatto tutto questo e mi sono vergognato di far parte della specie umana. Poi ho incontrato Cuba sul mio cammino ed ho potuto constatare che forse grazie a questo popolo c'è ancora speranza perchè tutta questa barbarie possa un giorno avere termine. Smettela per favore con questa assurda ipocrisia e cercate dentro il vostro animo un poco di umanità, se ancora ve ne è rimasta, e scegliete da che parte stare, se con chi lotta eroicamente per la propria dignità o con chi per pura follia sta trascinando l'umanità ed il pianeta in cui viviamo verso la barbarie e la distruzione. Altro che chiedere a me di portare rispetto ai cubani, Giovanni. Io i cubani li adoro, li stimo e li apprezzo, E NE SONO RICAMBIATO, non li considero dei pezzenti come fai tu che la parola rispetto dimostri di non sapere nemmeno cosa sia. E tu Ferruccio dove cavolo vivi? Non ti vergogni a scrivere che i dirigenti cubani se la spassano al bar a bere una birra da un CUC quando nel nostri paese i più grandi ladroni RUBANO milioni di Euro al giorno nell'assoluta impunità e si autoassolvono mentre le galere sono pieni di morti di fame che compiono dei piccoli reati per sopravvivere? Fate finta di non sapere che manager che fanno fallire le imprese che erano dello stato, cioè nostre, vengono stipendiate a suon di milioni di Euro metre un lavoratore dopo una vita di sfruttamento viene pensionato con una cifra ridicola che non è sufficiente nemmeno per sopravvivere una settimana?
Poi non fate i furbi per favore, quì nessuno è fesso! Il vostro improvviso comparire su questo sito a raccontare le stesse identiche fregnacce farebbe insospettire anche il più sprovveduto degli esseri umani.
E non fatemi ripetere per l'ennesima volta che questo sito è un omaggio a Cuba ed a tutti coloro che sostengono la loro lotta contro l'aggressione dell'imperialisnmo criminale. Se non siete di questa idea, liberi di farlo, però evitate di scrivere quì le vostre provocazioni, tra l'altro tanto stupide e volgari.
La questione mi sembra sia andata oltre qualsiasi dovere di ospitalità e che abbiate approfittato anche troppo della mia tolleranza. Perciò da questo momento vi invito a volare verso lidi più adatti alle vostre tesi provocatorie. La festa è finita, andate in pace. Amen.

Anonimo ha detto...

Elio,ma quante cose dici. A cuba la gente piange è stufa, ha paura di parlare,. Ti domandi perche' la maggioranza di persone che scrivono ti dicono tutti la stessa cosa. Tu non ami il popolo di Cuba, tu sfrutti il popolo per portare avanti le tue idee. Tu dici che i cubani ti amano, certo in una dittatura, qual'è Cuba, chi ha il coraggio di contradirti, hanno paura. Prova una volta a parlare male del comandante a qualcuno che non ti conosce, e avere la sua fiducia e vedrai quante cose ti dice. Poi guarda ti dico, quando parli di scuola, e alfabetizazione , cubana, non piu' tardi di un mese fa hai censurato un post che arrivava da cuba, dicendo che era un fascista italiano che ti scriveva in un pessimo spagnolo, bene chi ti scriveva;in realtà era una cubana laureata in biologia e purtroppo i cubani scrivono sgrammaticati.Elio Miramar non è Cuba.... pensaci...ferruccio

Anonimo ha detto...

Ciao Elio,
non prendertela con quei due non vale la pena sono sicuramente dei figli di papa neanche un poco sociabili,quello che ha fato questa piccola isola in 50 anni e favoloso malgrado le poche risorse che ha e calpestata quasi da tutti i paesi capitalisti ha fato ancora troppo,
a questa gente non importa aiutare
questo popolo loro vorebbero vedere
Cuba ai loro piedi a domandare lelemosina,ma questo spero e son sicuro che i cubani non lo permeteranno mai,il popolo cubano
e un popolo sveglio instruito informato coscente delle loro dificolta e dei loro sacrifici,al contrario di molti paesi detti democratici capitalisti,in questi
paesi il capitale ce l'hanno in mano solo 4 di loro il resto non se
ne rende conto che vive piu e direi anche meno bene che i cubani,
sii abiamo lultimo auto il televisore al plasma la scarpa firmata e sopratutto lultimo telefonino che sodisfazione!
ma questa gente non e informata non
vede l'America latina che si sta
trasformando ogni giorno che passa,
e Cuba e stato un faro per l'America latina che finalmente si sta rivoltando contro questi brutti predatori,loro non hanno proscuto sugli occhi ma mortadella.
Un saluto amichevole Elio
scusa il mio italiano.

Un tipo serio

alessandro perrone ha detto...

A Ferruccio e Mario S. rispondo che l'altro ieri abbiamo telefonato a Cuba alla famiglia di mia moglie, i miei suoceri sono in pensione, lui lavorava in fabbrica lei in un asilo, mia suocera ha la pressione alta deve dimagrire. Ho saputo, inoltre che mio cognato, un marcantonio di un metro e novanta che lavora con una ditta ispanocubana di manutenzione degli alberghi si è ingrassato troppo, anche lui deve mettersi in dieta, e dire che il ciccione della famiglia pensavo di essere io. Dodici anni fa, quando mi sono sposato eravamo tutti più smilzi. Ciò per dire che certe fiabe le potreste tenere per chi se le beve. Siccome non sembrate scemi, allora siete solo dei provocatori.
E' inutile continuare a discutere.

Quanto a Marco che evidentemente è un'anima bella, dico solo che una rivoluzione non si difende (e occorre difenderla continuamente come abbiamo visto) con le margherite, ma con convinzione anche commettendo errori purtroppo; io guardo alla sostanza. Ma anche qui, Marco, siccome le tue puntualizzazioni sono molto circostanziate e quindi non sei uno scemo, allora vale quanto ho detto per i signori di cui sopra.

Siccome siete per la LIBERTA' e state sempre con il POPOLO, immagino che nei Blog filo USA, sarete impegnatissimi a reclamare un'assicurazione sanitaria a tutte e tutti (SENZA SE E SENZA MA), visto che sono in 40 milioni i cittadini statunitensi privi del tale basilare diritto.

Anonimo ha detto...

un abbraccio al tipo serio

Eliolibre ha detto...

Ferruccio, scusa ma ti avevo pregato di lasciare questo sito, quello che scrivi è di una stupidità inqualificabile e denota una totale sottomissione alla propaganda anticubana. Scrivere che a Cuba la gente piange, ha paura di parlare e muore di fame è una vigliaccata che nemmeno i criminali responsabili di atti terroristici contro Cuba (OLTRE TREMILA MORTI) fanno più. Almeno questa vile propaganda lasciala fare a coloro che vogliono ritornare a Cuba e riprendersi tutto quello che avevano rubato al popolo che allora sì moriva di fame e non sapeva ne leggere ne scrivere. E lasciala fare ai nostri giornalisti che mentono sapendo di mentire ma almeno per questo vengono pagati lautamente per i servigi resi. Tu non sei ne uno ne l'altro, sei solo, scusa la parola ma visto come ti esprimi me lo poso permettere, un ignorante vittima della più becera propaganda.
Ferruccio, dici delle cose che veramente fanno pensare a te come ad una persona senza dignità, senza scrupili e senz'anima, un servo sciocco dei potenti. Secondo te i cubani mi amano perchè non possono contraddirmi ed hanno paura della dittatuira? Ma si può scrivere cose tanto imbecilli? I cubani mi amano PERCHE' SANNO AMARE ed io li stimo e li rispetto, gli sono amico e sanno che nel mio animo c'è AMORE e non ODIO. Ed hai pure il coraggio di dire che io sfrutto il popolo cubano! Sei un cialtrone volgare e mentitore, io a nessun cubano ho mai sfruttato un centesimo, al contrario cerco di rendermi utile con tutti, al limite delle mie possibilità, spendo i soldi che risparmio in Italia rifiutando il consumismo, a Cuba dando opportunuità di guadagno ai cubani facendo fare loro dei lavori che potrei fare io stesso ma preferisco offrire posibuilità di guadagno ad un cubano che spendere i miei soldi nelle boutique dei nostri "imprenditori" con Mercedes, ville e piscene che poi nemmeno riescono a pagare e noi dobbiamo appianare i loro fallimenti.
Quanto al fatto di parlare male del comandante, mio suocero, che ci ha lasciato pochi mesi fa, si alzava al mattino bestemmiando contro Fidel e terminava solo quando andava a dormire, nella mia famiglia si accendono animate, ma civilissime, discussioni tra chi è a fovere e chi contro il governo, non alla Revoluciòn a al socialismo, questi sono apprezzati dalla quasi totalità. Immaginati che mio cugino ha sposato una ex Ministra, ma chi la pensa diversamente lo dice tranquillamente anche in sua opresenza, lei stessa muove le sue critiche verso coswe che secondo lei non vanno bene.Altro cher paura di parlare!!!! Questo succede in Italia dove bisopgna stare zitti per non perdere il posto di lavoro, magari di precario a 600 Euro al mese. Quella del popolo che ha paura di parlare è un'altra delle balle che andate raccontando tu ed i cilatroni come te che avete scelto di sostenere la vile propaganda anticubana dei nazifascisti che governano l'economia mondiale.
Il commento che arrivava da Cuba, che non ho censurato altrimenti non l'avresti letto, era una bufala, la pseudo cubana era invece un italiano camuffato e gli ho impedito di continuare a scrivere solo dopo essermi assicurato della questione, non sono abituato a farmi prendere per i fondelli da un cretino che cerca di fare il furbo. Vedo che tu ne sei al corrente.... ma te lo ripeto, qui nessuno è fesso. Ed è inutile che sostieni che tutti scrivono dicendo le cose che dici tu, leggi il blog e vedrai che a scrivere stronzate come le tue sei solo tu e quattro stupidi come te che poi sono sempre le stesse persone che si firmano con nomi diversi.
Ti dò un consiglio, evita di scrivere cose che denotano la tua malafede anche al più convinto anticubano, così non aiuti sicuramente la loro causa ma la ridicolizzi. Vedi Marco, da quando si è reso conto che con le solite frasi fatte avrebbe ottenuto l'effetto contrario, ha aggiustato il tiro ed ha esposto le sue tesi in maniera intelligente e credibile, anche se io non le condivido assolutamente. Ma la differenza sta nel fatto che lui è dotato di intelligenza, cosa che a te è totalmente aliena.
Ora ti invito nuovamente a smettere con la tua stupida provocazione, ho dedicato tempo prezioso a rispondere a fesserie e frasi sconclusionate che non meritano nemmeno di essere commentate, ora basta. Ok?

Eliolibre ha detto...

Ciao amico istriano, i tuoi interventi, fregatene del tuo italiano, sono sempre graditi. Sai quanto sono vicino a te ad al tuo popolo, vittima dell'arroganza fascista e della prepotenza delle nostra "democrazia", purtroppo anche la nostra sinistra, che non hanno avuto scrupoli a disintegrare una nazione provocando immani distruzioni e lutti vergognosi. Dividi et impera è un modo di fare che paga, Usa e loro servi lo stanno utilizzandi senza scrupoli in ogni parte del mondo. Meno Cuba, come dicono i cubani "quì possono entrare facilmenmte, ma non ne usciranno vivi". E gli Usa lo sanno, anche perchè ci hanno già provato.
Un abbraccio

Eliolibre ha detto...

Alessandro hai ragione, è inutile continuare a discutere. Ho cercato di condurre la discussione entro binari accettabili e di dare spazio in questo blog anche a chi non se lo merita in quanto scrive solo per provocare o con linguaggui che denotano una sottocultura qualunquista che disonora questo sito. Purtroppo, come pensavo, è stato inutile. L'intelligenza se uno non ce l'ha non se la può dare e nemmeno glie la posso dare io anche se cerco di spiegare e mettere in evidenza le loro contraddizioni. L'ignoranza, diceva qualcuno, è la peggior malattia dell'uomo....
Grazie per i tuoi interventi che onorano questo sito.

Eliolibre ha detto...

Grazie anche a te Maria. Ci sentiamo sul tuo blog o sul mio prossimo post. Oppure sull'altro mio sito, che sto trascurando un po' ma che non intendo abbandonare, la lotta alle falsità dell'imperialismo devastante è un dovere di tutte le persone civili.
Besos

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Caro Alessandro, vedo che – gira e rigira – anche tu, invitato ad una discussione appena approfondita su Cuba ed i suoi problemi, torni sempre all’ovile del più vecchio e patetico trucco dei soldatini del castrismo. Ovvero: torni a chiedere di parlare d’altro. Più specificamente: pretendi che si parli, non di Cuba, ma degli Stati Uniti e delle brutture del sistema sanitario americano. Non mi sembra serio. Così come non mi sembra serio affermare, come tu fai, che, essendo le mie argomentazioni molto circostanziate e non essendo io uno scemo, non posso che essere un provocatore (“vale per te quanto detto ai signori di cui sopra”). Curiosa teoria. Curiosa ma – mi par di capire – parte della filosofia di questo blog (e del regime al quale questo blog – cito Eliolibre – vuol rendere omaggio). Quando qualcuno s’azzarda ad esporre teorie non esattamente in linea, o è scemo, o non sa (è un ignorante), o è un provocatore (probabilmente prezzolato). A me è toccata quest’ultima casella. Vuol dire che – dovessimo un giorno rincontrarci in qualche dibattito – mi limiterò ad argomentare in modo generico, evitando ogni riferimento a fatti reali. In questo senso tu ed Eliolibre, devo ammetterlo, mi siete stati d’utilissimo esempio. Cercherò di migliorarmi.

Eliolibre ha detto...

Marco, solo per dirti che questo blog non vuole essere un omaggio a nessun regime ma, lo ripeto un'altra volta così magari impari a non estrapolare dai miei interventi solo quello che ti fa comodo falsandone il significato, mi sembra di aver scritto che questo sito è un omaggio a Cuba ed a tutti coloro che sostengono la lotta del popolo cubano contro l'aggressione dell'imperialismo arrogante e criminale. Il sottotitolo del blog cita: PER GLI AMANTI DELL'ISOLA CHE RESISTE EROICAMENTE ALL'AGGRESSIONE DELL'IMPERO, chiaro no? Tu ovviamente puoi non condividere, però lascia pardere la parola regime, potresti approfondirne il significato e scoprire che a Cuba c'è molto meno regime che nei paesi che vogliono farsi passare per campioni di democrazia.

alessandro perrone ha detto...

Ecco bravo Marco, tieniti la tua verità, così come io mi tengo la mia, e soprattutto i tuoi "fatti reali" che ovviamente sono più reali dei miei o di quelli di Elio.
Per dovere di cronaca la sfortuna della rettifica cubana è stata il fatto che l'implosione del sistema sovietico ha causato un secondo embargo a Cuba, causando la proclamazione del Periodo Speciale, quindi la sospensione del processo di rettifica. Ma questa volta se lo era voluto, il Che aveva ammonito a non allattarsi da una sola mammella.
Il solo fatto che malgrado tutto ciò Cuba resista ed è ancora lì, da esempio al mondo dovrebbe farti riflettere. Dubito che lo farai, ti piace troppo provocare, per questo ti invitavo a reclamare anche in altri ambiti più libertà e diritti, ma se lo fai solo contro Cuba sei intellettualmente disonesto. Meglio essere un "soldatino" della nazione più degna del mondo, che farlo per la causa dei potenti. Spero di essere stato chiaro.

Anonimo ha detto...

Vedi Marco, purtroppo per noi, avere un occhio critico e consapevole,ci rende persone pericolose, da censurare. Lascia perdere è una partita persa.Proseguiamo, ad aiutare Cuba come possiamo, cercando di spiegare ai giovani cubani cosa è la democrazia, inviando qualche piccolo aiuto finanziario e sperando per loro un futuro migliore del presente. Un saluto Giovanni

Anonimo ha detto...

Ciao Maria sei gentile contracambio.
Un tipo serio.

Eliolibre ha detto...

Vedi Alessandro come l'arroganza fa coppia con la stupidità? Le parole di Giovanni possono essere la degna conclusione di questo dibattito, lui, dall'alto della sua "superiorità" ideologica e "culturale" propone di "aiutare Cuba come possiamo, cercando di spiegare ai giovani cubani cosa è la democrazia, inviando qualche piccolo aiuto finanziario". Siamo arrivati al ridicolo, un italiano con a capo del governo un farabutto e con i Ministeri pieni di fascisti vorrebbe dare lezioni di democrazia ai giovani cubani! Magari si vede la trasmissione di Licio Gelli prima, così avrà argomenti ancora più convincenti....
Giovanni, provaci, vai a Cuba e racconta quello che hai scritto ai giovani cubani, vedrai cosa ti risponderanno, rimarrai stupito. Forse finalmente ti renderai conto di quanto sei lontano dalla realtà cubana e quanto sia puerile la tua stupida arroganza.
Ma non c'è proprio limite alla stupidità ed all'indecenza....

Anonimo ha detto...

Per dovere, di cronaca, caro Alessandro, il processo di rettificazione, varato nel 1988, non poteva essere interrotto da niente. Nel senso che quel medesimo processo consisteva, semplicemente, nella interruzione del limitatissimo processo di riforma ed apertura avviato come risposta agli eventi del Mariel (1981). E la logica ci dice che non si può interrompere un’interruzione. La grande “svolta” di Fidel si concretizzò nella chiusura del mercato libero campesino e nella cancellazione dei permessi per molti dei lavori “particular”. Ed il “periodo especial”, non solo non bloccò, ma accentuò questo processo di controriforma (fino a quando, mi pare nel ’95, il libero mercato campesino ha dovuto esser riaperto – e la circolazione del dollaro legalizzata – per evitare che la gente morisse di fame). Questi – ti piaccia o no – sono fatti, non opinioni, né tanto meno, provocazioni. Quanto al resto, non solo “intellettualmente disonesto”, ma anche piuttosto infantile è chi, come te, per evitare il confronto pretende di cambiare argomento. Da che cosa hai dedotto che io reclami libertà e diritti solo nel caso di Cuba? La verità, caro Alessandro, è che sei proprio tu che, quando si tratta di Cuba, preferisci dimenticarti che cosa siano la libertà ed i diritti. Spero, anch’io, d’essere stato chiaro.

Anonimo ha detto...

Un’ultima osservazione, Alessandro. Anzi, un’ultima riflessione, visto che proprio questo è quello che mi chiedi, ricordandomi come la Cuba di Castro sia “ancora lì”. Anche il Nord Corea continua ad esistere. Ma questo non mi spinge a provare simpatia alcuna per Kim Jon Il.

alessandro perrone ha detto...

Marco, come provocatore sei molto addestrato, mi complimento.
Mi fa specie, però, che ti sia sfuggito il sempre verde argomento per il quale in Nord Corea mangiano i bambini, per il futuro ti potrà servire, tali "fatti reali" trovano sempre molti consensi.

Eliolibre ha detto...

Caro Alessandro, basta pensare che è venuto quì dandomi dell'ubriaco inginocchiato ai piedi di Fidel Castro..... Lui fa il suo lavoro di puttaniere del regime, quel regime che vuole imporre la "democrazia" a tutti quei "Paesi canaglia" che hanno una sola cosa in comune, non si sottomettono agli interessi degli Usa e dei loro vassali. Non importa se sono comunisti, islamici, talebani, ecc. importa se ubbidiscono o meno agli unteressi Usa. Milosevich, Gheddafi, Saddam Houssein, come i talebani e tutti gli altri, sono di volta in volta amice e democratici, o dittatori e criminali, a seconda di fare o meno gli interessu USA-Occidente. Fecero lo stesso perfini con Mussolini e Hitler. Mi sembra tutto di una chiarezza lapalissiana. Poi ci sono i vari Marco, ma come sai hanno ben altri strumenti che servono a confondere le acque per non permettere alle persone di vedere verità tanto limpide. Ecco che anche un blog innocuo qual'è questo deve essere aggredito. Per c erte persone perfino il fatto che parli di un concerto di Pancho Amat diventa una genuflessione davanti a Fidel.... L'indecenza dei servi stupidi dei padroni emerge in tutta la sua arrogante stupidità. Ma come dice il mio amico Alberto Granado, alla fine la verità avrà il sopravvento, non si può truffare l'uomo all'infinito. Proprio in questi giorni i cantori delle meraviglie del capitalismo ci raccontano l'importanza dell'intervento dello Stato! Secondo loro lo Stato serve a pagare i debiti, il capitalismo a dividere gli utili tra lor signori, questa è la loro democrazia. Ma visto che una massa sempre più enorme se ne sta rendendo conto, la festa è finita. A cominciare dagli USa, il prossimo Presidente segnerà, suo malgrado, l'inizio di un nuovo ciclo storico che segnerà la fine del capitalismo, troveranno delle strategie per sopravvivere con i loro interessi particolari, ma la strada della loro fine è ormai segnata, questione di tempo.
Io non ho mai amato gli slogan, non ho mai sfilato con le bandiere, però voglio chiudere questa discussione con gli slogan che più fanno imbestialire i servi sciocchi del potere:
Hasta la victoria siempre!
Seremos como el Che!
Venceremos!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Per Alessandro Perrone le diete che i tuoi familiari a Cuba si possono permettere è perche c'è una profonda disugualianza,quella di chi ha la fortuna di lavorare con i turisti o nei centri dove gli stranieri con i loro soldi sporchi di sangue da sruttatori,danno da mangiare ai Cubani.Tra l'altro nei paesi povericome Cuba abbonda il fritto..tu lo sai lo usano tutti i giorni,gia potrebbero eliminare quello per un linea piu giusta!
Non mi sei antipatico,anche se sei comunista,per lo meno posso sentire cose sensate.Ultimamente questo blog ha un senso,il botta e risposta se mantiene l'educazione degli adulti è costruttivo e interessante.
Mario S:

Anonimo ha detto...

Veccchio trucco, caro Alessandro, quelli dei bambini mangiati. I “fatti reali” sono tutti lì, nelle cose che ho scritto su Cuba. O, almeno, in quelli che Eliolibre, preso dal panico, non ha provveduto a censurare. E tu per evitare questi fatti reali fai, da bravo soldatino, quello che puoi. Cercando, perlopiù, di dipingermi come un tenebroso agente dell’anticomunismo (o un “puttaniere di regime”, come con grande eleganza scrive Eliolibre). Ma i fatti restano. E qui chiudo davvero, perché non vorrei che, alla fine, foste proprio tu ed l buon Elio ad accusare me di mangiare “pionieritos” a colazione. . Con simpatia

Eliolibre ha detto...

Certo Mario S. che citare Cuba come esempio di "enormi disuguaglianze".....
Hai ragione Marco, mi sono fatto prendere dal panico e non ti ho censurato (ti scoccia eh?). Però tranquillizzati, ho consultato il medico che mi ha consigliato un famoso farmaco antipanico, vedrai che ora non succederà più....
Auguri ad entrambi, e buon capitalismo, non dimenticatevi di esportarlo....

Eliolibre ha detto...

Certo Mario S. che citare Cuba come esempio di "enormi disuguaglianze".....
Hai ragione Marco, mi sono fatto prendere dal panico e non ti ho censurato (ti scoccia eh?). Però tranquillizzati, ho consultato il medico che mi ha consigliato un famoso farmaco antipanico, vedrai che ora non succederà più....
Auguri ad entrambi, e buon capitalismo, non dimenticatevi di esportarlo....

Anonimo ha detto...

Grazie Elio,per la tua cortesia. Io a Cuba ci vado da moltissimi anni, vivo a Cuba per circa 6 mesi l' anno, chiaramente non continuativi i motivi gli conosci. Non vivo a l' habana, ma in piccolo paese, bellissimo e lontano da ogni giro turistico. Io con i giovani ci parlo,e gli ascolto,e hanno bisogno di libertà, di un salario decente, di poter scegliere che libri leggere, che film vedere, di avere internet. I padri di famiglia si vergognano di non poter mantenere la propria famiglia con il salario che percepiscono. Elio, qui non si parla di rivoluzione, socialismo, o altro si parla di un popolo che sta soffrendo.Sicuramente, per l' Italia non è un bel momento di democrazia, ma noi Italiani la democrazia c'è la siamo sudata, e ne conosciamo il valore. Invece di usare slogan e insulti gratuiti, prova a ad argomentare .
Per Mario s. Purtroppo in questo periodo, non si mangia neanche piu' fritto perche' non si trova l' olio, e quello che si trova costa 2,5 cuc a bottiglia, pari al 20% di uno stipendio cubano. un saluto Giovanni

Eliolibre ha detto...

Giovanni, ancora!!!!!!
Sei talmente fissato e patetico da non meritare nememno una risposta.
Continua pure a vedere e raccontare la Cuba che vuoi vedere. Auguri....

Anonimo ha detto...

Vedi Elio, io ci credo che tu e il tuo amico Alessandro, siete in buona fede. E'vero che forse vediamo Cuba in magnera diversa, io mi limito a raccontare quello che vedo in maniera oggettiva senza commenti. Mi spiace che i cittadini cubani hanno un accesso ad internet molto limitato,censurato e controllato,se no potrebbero rispondere loro se le mie sono fandonie.Anche perchè quando raramente qualche cubano ti scrive tu vedi bene di censurarlo.
Il fatto è che amiamo Cuba e i cubani tutti noi che leggiamo e scriviamo e siamo tristi per la situazione socio/economica che la grande isla si è venuta a trovare in questi ultimi anni. Un saluto Giovanni.

Eliolibre ha detto...

Se tu vedessi davvero Cuba per quello che è non verresti quì a raccontare tante frottole, ricordati che a Cuba prima della Revoluciòn l'analfabetismo era pressoche totale e la gente moriva veramente di fame. Malgrado le famiglie avessero mediamente una decina di figli la popolazionme era di poco più di cinque milioni, ora che di figli ne fanno pochissimi sono diventati dodici milioni. E' un miracolo divino oppure si da il caso che siano nutriti, curati e portatori di dignità umana? Tu vedi quello cha la tua ideologia reazionaria vuole vedere. Internet a Cuba è molto più svuluppato che in tutti gli altri pesi del latinoamerica. Fai paragoni con loro non con i paesi che continuano a rapinarli. Hai la faccia tosta di vivere con le risorse che derubiamo a loro per poi criticarli per la loro povertà, ma non ti senti un verme? E poi perchè proprio Cuba che di questi pesi è sicuramente quello che più ha fatto per il suo popolo, ed anche per il resto del mondo?
Ora smettila per favore, ripeto che non ho intenzione di dedicarmi a questi stupidi dibattiti, fallo altrove. Grazie.

Anonimo ha detto...

Dovrebbero tuti darsi una calmata,ma con Obama forse forse le cose cambiano,piano piano si avranno risultati soddisfacenti,almeno spero.
Un popolo come quello americano ha avuto il coraggio di cambiare,è incredibile come le cose succedono!
Io parlo degli Americani che lavorano quelli che se la sudano la giornata,quelli che esprimono idee liberamente,quelli che lottano per qualcosa di giusto,senza cadere nella retorica sono milioni!Sono molto meno, ma decisivi,quelli che hanno fatto una politica schifosa negli ultimi anni,una politica di contrapposizione e di egemonia,di scontro.In questa ottica di scontro ci vedo benissimo i fratelli Castro,bene,spero sia giunta l'ora di rimboccarsi le maniche anche per loro.
Obama ha promesso la fine dell'embargo,non sara'una cosa rapida ma se sara'il sistema Cubano dovra'cambiare,il popolo che gia'è pronto rendera'tutto questo piu facile.
La critica e la presa di coscienza che le cose,in fin dei conti,non vanno per niente bene,non è un caso che a Cuba sia gia iniziata e bene che ne prendiate atto anche voi.ciao.
YES WE CAN!
Fausto

Eliolibre ha detto...

Scusa "Fausto", ma sostenere che i fratelli Castro siano per lo scontro mi sembra una superficialità inaccettabile, non si posono confondere aggrediti ed aggressori. E chi sia l'aggressore e chi l'aggredito credo non possa esere messo in dubbio.
Quanto alla critica, a Cuba non è iniziata semplicemente perchè c'è sempre stata. Uno dei passi del famoso scritto di Fidel, Revoluciòn es, dice appunto che Rivoluzione vuol dire cambiare tutto quello che si deve cambiare.
Vedo nel tuo scritto ingenuità troppo note, non è che "Fausto" sia un trucco per aggirare l'ostacolo?

Anonimo ha detto...

In che senso,quale ostacolo.
Fausto

Eliolibre ha detto...

Buonanotte "Fausto".

Elpidio Valdez ha detto...

Bè "Fausto", mettiamola in equazione, magari cela fai:
Faustino sta a Cassandrita, come i fascisti stanno agli imperialisti.

Eliolibre ha detto...

Vedo che hai colto nel segno Elpidio Valdèz. Bello il tuo nome, mi evoca mi Cuba querida. E complimenti per i tui interventi sul sito di Maria.

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie