martedì 7 ottobre 2008

Pancho Amat al museo Nacional de la Musica

Francisco Pancho Amat è considertao il miglior tresero (suonatore di tres, chitarra con tre coppie di corde) di Cuba. Accompagnato dal suo gruppo, El Cabildo del Son, ha data inizio alla sua peña (club) che ha luogo ogni terzo giovedì del mese alle 5 del pomeriggio presso la sede provvisoria del Museo Nacional de la Musica che si trova al numero 509 di Obrapia entre Bernaza y Vellegas, all’Habana Vieja.
Pancho Amat ha elevato questo strumento tradizionale cubano, che ha sempre avuto il compito di accompagare le canzoni, a strumento solista. Ha incominciato a suonare con Victor Jara, il cantautore cileno assassinato dal regime di Pinochet, ed ha poi collaborato con il grande trovador Pablo Milanès. La musica di Pancho Amat è per la cultura musicale cubana un esempio di esportazione a livello universale ed è considerato indiscutibilmente il maggior interprete mondiale di questo strumento.
Pancho Amat è nato nel 1950 a Guira de Melena in provincia de La Habana. Nel 1971 si è laureato in Pedagogia all’Università dell’Avana. Lo steso anno ha fondato il gruppo Manguarè di cui fu direttore per 17 anni. Si è pure diplomato in chitarra classica preso il Conservatorio Ignacio Cervantes. Più tardi proseguì i suoi studi musicali in Cile con i più importanti esponenti della Nueva Canciòn Chilena come Inti Illimani, Quilapayùn, Isabel Paeea e altri. Ha realizzato molte registrazioni con Victor Jara per un canale della televisione chilena prima del colpo di stato di Pinochet. Con Manguarè ha realizzato oltre 40 tournee internazionali in più di trenta paesi di tutti i continenti. Inoltre registrò decine di dischi con i più prestigiosi artisti cubani ed americani e partecipò ai più importanti concorsi musicali organizzati da diverse entità culturali ottenendo numerosi premi e riconoscimenti in orchestrazione e composizione.
Come produttore discografico ha realizzato orchestrazioni per tutte le forme della musica cubana come orchestre di son, trio, quartetti, conjunto tipico, charanga e per l’Orquesta Sinfonica Nacional.
Pancho Amat, sia in studio che dal vivo, ha accompagnato musicisti della taglia di Osca D’Leòn, Papo Luca, Joaquim Sabina, Cesaria Evora, Ray Cooder, The Chieftains, Yomo Toro, John Parsons, Rosana, Alfredo de la Fe, Vìctor Jara, Quintin Cabrera ed una lunga lista del panorama musicale mondiale. Nel 1995 ha inciso in solitario “Son por tres” che ottenne il Premio Nacional della critica specializzata di Cubadisco che ha luogo ogni anno a Cuba. Insieme al suo gruppo El Cabildo del Son e con l’apporto di grandi amici come Silvio Rodrìguez, Juan Perro, Candido Zayas e il Dùo Evocaciòn, ha pubblicato nel 2000 il suo lavoro discografico “De San Antonio a Maisì” nel quale dimostra la sua assoluta capacità di dominio del tres e del cuatro. Questa registrazione è un percorso musicale per l’isola, dal son alla salsa e dalla trova al bolero ( San Antonio e Maisì sono gli estremi occidentali ed orientali dell’isola).
I musicisti che compongono il gruppo di Pancho Amat, che suona tres, cuatro e fa la seconda voce, sono: William Borrego, canto solista e maracas, Josè Francisco Amat al basso, Francisco Padùn alla tromba e coro, Gilberto Noriega “Toto” alle percussioni e coro, Dayron Ortega alla chitarra e coro.

Ho avuto la fortuna di assistere alla prima peña di Pancho Amat e del suo gruppo, un evento indimenticabile grazie alle qualità artistiche ed all’innato umorismo di Pancho, all’abilità di tutti i componenti del suo gruppo, al bellissimo scenario del Museo Nacional de la Musica ed alla presenza di alcuni dei più grandi rappresentanti della musica cubana tra i quali alcuni dei miei trovadores preferiti come Augusto Blanca e Marta Campos. Alcuni di loro si sono esibiti insieme a Pancho ed al suo gruppo. Chi passa per l'Avana non si perda questo appuntamento, ne uscirà soddisfatto. E senza spendere un centavo....
Anche questa è Cuba, quella che i giornalisti "indipendenti" al servizio dei potenti si guardano bene dal raccontare.

47 commenti:

Eliolibre ha detto...

Oggi è l’anniversario dell’assassinio di Ernesto Guevara de la Serna. Vorrei ricordalo insieme a tutti coloro che in ogni continente si sono battuti per la liberazione dei propri popoli e che sono stati eliminati dall’arroganza e dalla prepotenza dell’imperialismo. Volevo fare un elenco di nomi ma ho dovuto desistere, sono troppi e ci vorrebbero giornate intere per elencarli tutti.
Per la libertà e l’indipendenza di ogni popolo
Hasta la Victoria Siempre!
Venceremos!

Anonimo ha detto...

Bella la serata che organizzi stasera suonando le canzoni che ricordano il Che. Peccato che state lontani. Fate finta come se ci fossi anche io. Un abbraccio.
Annalisa Melandri

Eliolibre ha detto...

Ti penseremo Annalisa

Anonimo ha detto...

un abbraccio elio...

Anonimo ha detto...

Ciao,

anche a me piacerebbe partecipare a queste serate, tanto per disintossicarmi dal cancro consumista di queste parti.

Hasta siempre

Eliolibre ha detto...

Maria, contraccambio l'abbraccio.
Pourparler, se vuoi disintossicarti la Valtellina offre ancora aria pulita. Però attenzione, l'aria politico-culturale è pessima!
Comunque siete tutti invitati, sarete miei graditi ospiti sia in Valtellina che all'Avana.
Hasta luego

Anonimo ha detto...

Per questo fine settimana posso ritenermi soddisfatto. Ho conosciuto una personacon la quale vale la pena avere a che fare.I miei genitori mi hanno sempre raccomdandato. "mettiti con i migliori di te, e fanne anche le spese!"
Ciao.

Eliolibre ha detto...

Enzo, attento alle spese, che non siano troppo elevate, coi venti che tirano rischi la banca-rotta....
Ciao

Anonimo ha detto...

Consiglio agli appassionati di
son"chacho y los muchacho".
ector

Eliolibre ha detto...

Non li conosco Ector. Quando sarò all'Avana se ne avrò l'occasiobne vedrò di seguire il tuo consiglio.

Anonimo ha detto...

Elio passo anche a te questa chicca.
Un abbraccio

Corruzione e governo del Perù. La prova del nove della malafede del giornalismo mainstream
di Gennaro Carotenuto, Mercoledì 15 Ottobre 2008

Mi fa notare l’amico Alessandro Cassuto, che ringrazio, che rispetto alle dimissioni per corruzione dell’intero governo peruviano (Alan García checché millanti è ortodossamente neoliberale ed amicissimo del grande presidente George Bush) vi è stato l’omertà più assoluta da parte dei nostri giornali.
Provate a immaginare se fosse successo con il governo venezuelano o con quello boliviano. Da Via Solferino agli sfollati sulla Cristoforo Colombo fino al cavallo di Viale Mazzini: vergognatevi.

Eliolibre ha detto...

Perfetto esempio Maria di come funziona l'informazione "democratica". Ora stanno tagliando i fondi all'editoria ed i girnali che non hanno alle spalle grossi gruppi industriali che li sostengono saranno costretti a chiudere. Spariranno quelli che erano gli editori puri, le cooperative di giornalisti, quelli che scrivono quello che pensano non quello c he gli dice il padrone. Già erano dei granelli di sabbia nel deserto, ora non avremo più nemmeno quelli ed il pensiero unico diventerà univoco. E qualcuno ha ancora il coraggio di dire che non viviamo in dittatura!!!!!!!

Eliolibre ha detto...

La risposta precedente mi ha indotto ad un'altra amara riflessione che meriterebbe un post ad essa dedicato, visto che non ne ho il tempo la scrivo quì.
Che ne pensate di una classe politica che ha fatto la sua fortuna dicendo che la presenza dello stato in economia era il cancro da eliminare ed ora che dopo le privatizzazioni selvagge si è davanti al totale fallimento si presentano con la loro faccia tosta a dire che l'intervento dello stato è quello che ci vuole per salvarci dal disastro? Per di più con l'assicurazione rivolta ai grandi capitalisti che una volta sanata la situazione tutto tornerà nelle loro mani!!!!! Lo stato, cioè noi, paga i loro debiti poi loro continueranno a goderne gli utili!
Solamente un popolo totalmente rimbecillito può accettare tutto questo. Temo che l'intero occidente sia totalmente rimbecillito....

Anonimo ha detto...

anch'io temo che stiamo precipitando nell'imbecillimeto totale... dove non c'è salvezza....

Anonimo ha detto...

PRESIDENTE DEL PARTIDO COMUNISTA SUECO DENUNCIA DICTADURA CASTRISTA

Estocolmo- La revista Misceláneas de Cuba informa que, ante una moción que buscaba favorecer los contactos con el régimen castrista, Lars Ohly, presidente del Partido de Izquierda (antes Comunista), respondió con un comunicado indicando, entre otras cosas que " El Partido de Izquierda es un detractor sin compromisos del bloqueo económico de los EE.UU. Nosotros vemos el avance social de Cuba, y como el país ha podido inspirar a personas de todo el mundo en su lucha por la justicia social. En estos aspectos la política del Partido de Izquierda no ha cambiado nada. Pero que en Cuba se hayan logrado avances sociales, o que esté sometida a un repulsivo bloqueo contra el derecho internacional por parte de los EE.UU., no disculpa las restricciones de los derechos democráticos que existen [en el país]. Que la situación de los derechos humanos es peor en otros países, no hacen más aceptables las violaciones que tienen lugar en Cuba... La democracia puede tomar muy diferentes expresiones, pero al mismo tiempo son la libertad de reunión, de organización, el derecho a la huelga, la libertad de expresión, así como elecciones generales, libres y secretas componentes necesarios de toda sociedad democrática. Por lo tanto, Cuba no puede ser considerada una democracia (énfasis nuestro)... La Declaración de los Derechos Humanos de la ONU, la cual incluye tanto derechos civiles y políticos como económicos, sociales y culturales, es parte central y pilar de la política exterior del Partido de Izquierda. Los derechos humanos son indivisibles, universales e internamente dependientes. Ellos incluyen a todos los habitantes de la tierra, tanto a los habitantes de Suecia como a los habitantes de Cuba. Por ello, ningún gobierno puede tomarse el derecho de restringir ninguno de los derechos humanos a ninguno de sus ciudadanos. Por ende, el Partido de Izquierda tiene el mismo patrón para todos los estados de la tierra; en este aspecto nunca entraremos en compromisos.... El Partido de Izquierda siente una fuerte solidaridad con el pueblo cubano.... Pero para el Partido de Izquierda la solidaridad con un pueblo nunca podrá significar que nosotros cerramos los ojos cuando su régimen restringe alguno de los derechos humanos. Defender los derechos humanos del pueblo cubano, es para nosotros mostrar solidaridad. (énfasis nuestro)... El Partido de Izquierda es una voz consecuente y clara contra el actual orden imperialista mundial. Nosotros hemos defendido y defenderemos el derecho de cada pueblo a decidir él mismo su propio futuro y elegir su propio camino. Nosotros somos y seremos una voz nítida contra cualquiera violación de los derechos humanos, independientemente de donde, cuando y con que motivos estos sean violados o restringidos. (gracias a Alexis Gainza Solenzal).

Eliolibre ha detto...

Vedi Maria, parliamo di imbecilli e ci arriva prontamente la conferma. Anzitutto commentare senza firmarsi è quantomeno da maleducati, così come fare un semplice copia-incolla senza commentarlo è cosa poco seria. Così come sa da imbroglio e fa molto sospetto di atto propagandistico, pubblicare in spagnolo un comunicato di un partito svedese, non vorrei che il tutto ci arrivi da Miami...... (tra l'altro un comunicato tutt'altro che condiviso da tutti all'interno dello stesso movimento! E' così che si sfascia la sinistra e non a caso anche la progressista Svezia sta spostandosi sempre più a destra. Presto il partito ex-comunista che sicuramente sarà un frammento dellex partito comunista, si spezzerà nuovamente in altri frammenti con a capo opportunisti vari che fanno della politica un loro esclusivo percorso personale che gli permetterà di vivere agiatamente senza fare un c...o). Così come un partito di "sinistra prima comunista" che non si è mai accorto prima delle gravi violazioni dei diritti umani a Cuba!!!!!!! Erano degli imbecilli prima o lo sono ora? Io protendo per un'altra tesi, quella dell'ipocrisia. Sono diventati anche loro come tutta la nostra sinistra ex-comunista i cui dirigenti per decenni hanno guidato le manifestazioni di piazza con le bandiere del Che e Fidel Castro per poi scoprirsi improvvisamenmte anticastristi e finire a fare i Ministri e Presidenti del Consiglio e contribuire in maniera determinante allo sfascio del paese ad esclusivo vantaggio dei potenti che si sono fatti amici mettendo in ginocchio il popolo che vergognosamente continuano a vantarsi di difendere.... Potrei andare avanti all'infinito per dimostrare la vigliaccheria interessata di questi eroi "demcratici", ma penso non valga la pena perderci altro tempo.
Penso basti ed avanzi commentare la frase più importante del documento del Presidente del movimento svedese quando dice che "La democrazia può avere espressioni molto diverse, però allo stesso tempo sono la libertà di riunione, di organizzazione, il diritto allo sciopero, la libertà di espressione, così come le elezioni generali, libere e segrete componenti necessarie di tutta la società democratica".
Bene, io non ho mai letto niente di tanto falso ed infondato se non sui giornalacci della destra fascista e dei mafiosi criminali anticastristi di Miami e della più becera propaganda anticubana foraggiata dal peggior imperialismo che questo movimento dice di combattere.
-Se si dice che la democrazia può avere espressioni molto diverse non si può definire antidemocratico chi la persegue per vie diverse, magari non perfette, ma mi sembra che neanche in Svezia tutto sia poi così perfetto, altrimenti non sarebbe una delle società con il più alto tasso di alcolizzati e di suicidi del mondo.
-Chi dice che a Cuba non c'è la libertà di riunione? Ciò che viene combattutta è la formazione di gruppi evrsivi che hanno come obbiettivo quello di abbattere il sistema socialista cubano. Mi sembra che questo avvenga in tutti i paesi del mondo, nelle nostre "grandi democrazie" questi tentativi sono stati combattuti con estrema violenza, fino all'assasssinio, alle condanne perpetue, pene di merte e, poco noto ma molto usato, con il sistema della pena di morte extragiudiziaria. E la Svezia è tutt'altro che immune a queste pratiche.
-A Cuba manca la libertà di organizzazione? Io non conosco un popolo così organizzato come quello cubano, tutte le categorie, le tendenze culturali, artistiche, religiose, ecc. sono organizzatissime. Forse il neo-democratico di Izquierda si riferisce alla mancanza dei pertiti politici, ma questo è un vanto di Cuba e non è un'invenzione di Fidel Castro ma di Josè Martì.
-Manca a Cuba la libertà di espressione? Ma siamo matti? A Cuba tutti si esprimono come vogliono, solamente manca la "libertà" di che ha i grandi capitali di impossessarsi dei mezzi di informazione e di usarli a proprio piacimento per diffondere le loro verità. E mi sembra tutt'altro che un demerito!
-Il diritto di sciopero mi sembra molto più in pericolo da noi che a Cuba, le continue limitazioni lo hanno ridotto ed essere un'arma totalmente inefficace, e si vedono i rusalti: salari e pensioni da fame! A Cuba il diritto di sciopero è sancito dalla Costituzione, se non viene quasi mai mai utilizzato è semplicemente dovuto al fatto che contrariamente che da noi ai vari Ministeri sono elette persone che rappresentano i lavoratori dei settori che amministrano. Sono le organizzazioni dei vari settori a giudicare il Ministro e non viceversa, come purtroppo avviene nella "nostra" democrazia. Se il nostro Ministro del Lavoro venisse scelto dai lavoratori e ad ogni anno dovesse rispondere a loro del suo operato per essere riconfermato o meno, dubito che ci sarebbe necessità di ricorrere allo sciopero. Non a caso i salari a Cuba sono correttamente livellati e non così vergognosamente differenziati come da noi.
-Poi la chicca finale, a Cuba mancherebbero elezioni generali libere e segrete!!!!! Veramente una frase di una vergogna inaccettabile. A Cuba si elegge tutto, dal rappresentante del Barrio, al Municipio, al Comune, alla Provincia ed al Parlamento con regolari scadenze, e le elezioni sono assolutamente segrete. Quello che mancano sono i partiti, vengono elette le persone in base alle loro capacità e non all'appartenenza ad un partito o ad un'altro, che è la più grande mistificazione della nostra democrazia, fatto del quale sempre più persone se ne stanno rendendo conto e cominciano a chiamarla con il suo vero nome: FINTA DEMOCRAZIA. Se così non fosse non sprofonderemmo sempre più nella m. come purtroppo stiamo facendo.
Vedi Anonimo, pensavi di venire quì a disturbare, invece mi hai dato l'opportunità di smascherare una delle tante vergognose manovre di approfittatori senza scrupoli che pur di vivere senza lavorare non disdegnano di mostrare la loro faccia di bronzo. Per questo non mi rimane che ringraziarti, pregandoti però la prossima volta di evitare l'anonimato, non è carino nascondersi per manifestare le proprie idee, sa di vigliaccheria....
Ps. Io non ho mai imposto l'iscrizione al blog per i commenti e non intendo farlo in futuro, ma gradirei che chi scrive abbia la buona educazione di essere riconoscibile ed evitare di nascondersi dietro l'anonimato. Detesto profondamente questo modo di utilizzare le possibilità di comunicazione offerte da internet, almeno finche ci viene concesso.... Continuerò comunque a canceallere ignobili interventi a solo scopo provocatorio. Questo blog continuerà, come ha fatto finora malgrado continui tentativi in senso contrario, a difendere la sua dignità e non si trasformerà mai in un sito dedicato a cialtroni e provocatori di professione. Farebbe molta più audience, ma non è assolutamente questo il suo scopo.
Ps. di Ps. Auguri ai lavoratori ed ai cittadini onesti svedesi, ne hanno bisogno....

Anonimo ha detto...

È un momento di pacchia per i dittatori del resto del mondo. La repressione in Tibet, la censura su Internet, le violazioni dei diritti umani nella regione dello Xinjiang - quella abitata dagli islamici uiguri, da cui proverrebbero i terroristi che l’altro giorno hanno ucciso sedici poliziotti cinesi - e le altre porcherie firmate dal governo di Pechino, arrivate finalmente tra i primi titoli dei telegiornali (da dove spariranno il giorno dopo la chiusura dei Giochi, inutile illudersi), stanno riuscendo a rimuovere dalle inquadrature delle telecamere le tante schifezze che in questi giorni continuano a essere commesse altrove. E dire che non bisogna andare molto lontano per scoprirle. C’è un caso che ci riguarda molto da vicino. È quello di Taismary Aguero, pallavolista nata a Cuba 31 anni fa e dal 2006 in possesso del passaporto italiano, in seguito al matrimonio con un nostro connazionale. La madre della Aguero è in fin di vita e lei, abbandonato il raduno olimpico di Pechino, ha cercato per giorni di raggiungerla a Cuba. Il problema, manco a dirlo, è il regime di Raúl Castro, che si è messo di traverso.

Cuba, infatti, come tante dittature, non riconosce ai suoi cittadini la possibilità di prendere un secondo passaporto: chi nasce cubano muore cubano e non può diventare cittadino di un altro Paese. Un modo per complicare ancora di più la vita a chi è riuscito a fuggire. Così, anche se per tutti gli altri Paesi del mondo oggi la Aguero dispone di un regolarissimo passaporto italiano (tanto che fa parte della rappresentativa azzurra alle olimpiadi), per la sua madrepatria questo non è valido. La ragazza può tornare dove è nata solo come cittadina cubana, e a patto che il suo vecchio passaporto cubano sia “abilitato” dalle autorità diplomatiche del suo Paese d’origine. Le quali si sono rifiutate di farlo. Tanto che ieri la pallavolista è stata costretta ad arrendersi e a tornare a Pechino.

“Colpevole” di aver trovato libertà e fortuna professionale nel mondo libero, la Aguero è stata punita nel modo più vigliacco e crudele. Il messaggio che le autorità dell’Havana spediscono ai loro sudditi attraverso di lei è chiaro: chi lascia l’isola sappia che non potrà farvi più ritorno, nemmeno per dare l’ultimo saluto ai familiari. Un atteggiamento che spiega la reale portata delle “aperture” del presidente Raúl meglio di tante parole.

Dietro il dramma della Aguero, infatti, ci sono tutte le incertezze di un regime ormai al tramonto. Raúl ha 77 anni ed è a un bivio. Da un lato c’è la strada tracciata da suo fratello Fidel, che lo condurrebbe a federare Cuba con il Venezuela terzomondista e antiamericano di Hugo Chávez, il quale sta provando a comprarsi l’isola regalandole ogni anno, sotto forma di barili di petrolio e di crediti all’acquisto di prodotti venezuelani, l’equivalente di quattro milioni di dollari. Dall’altro lato c’è la transizione pilotata verso il riconoscimento del la proprietà privata, la collaborazione con Paesi democratici come il Brasile e, in prospettiva, l’apertura nei confronti degli Stati Uniti.

La prima alternativa può sembrare a qualche dirigente cubano più allettante nell’immediato, ma ben presto comporterebbe per l’isola il disastro politico ed economico. La seconda è più rischiosa per la nomenklatura dell’Havana, ma per i cubani rappresenta l’unica possibile via di fuga dalla miseria. Raúl è accreditato di pro pendere per questa seconda strada, ma la sua credibilità di riformatore va misurata anche dal modo in cui affronta i casi dei tanti esuli come Taismary Aguero. E i segnali che ha mandato sinora sono tutt’altro che incoraggianti.
Nano

Eliolibre ha detto...

Caro Nano, non sei quello di Arcore spero, ancora con queste storie? Ma non hai altro da dire che non sia volgare e stupida propaganda anticubana a cui credono solo gli sciocchi? Padrone comunque di pensarla come vuoi.
Mi limito a dire che la storia della Aguero è un po diversa di come ce la raccontano. Come sempre i giornalisti servi di chi li paga profumatamente per dipingere i loro padroni con le mani che gronadno sangue, come fossero delle colombe, raccontano solo quello che DEVONO raccontare. Che gran democrazia!!!!! Non ti basta il fatto che per stare in piedi dobbiamo massacrrare tutti i popoli del mondo? Altro che Tibet!!!!!!!
Comunque pensala come vuoi, farai felici i predatori del mondo. Vorrei pregarti però di attenerti alle regole di questo blog, SE NON LO HAI ANCORA CAPITO NON INTENDO RIPETERMI.
Grazie.

Anonimo ha detto...

Ancora con sta menata della Aguero.
“Colpevole” di aver trovato libertà e fortuna professionale nel mondo libero.Si,come no.Per quanto riguarda la libertà lasciamo perdere,gli sportivi hanno dei privilegi che gli altri non hanno.Per quanto riguarda la fortuna professionale mi sa tanto che se l'ha trovata è perchè Cuba ha investito su di lei facendone una campionessa senza chiedergli un centesimo indietro.Cosa ha fatto invece lei?Ha pensato bene di andarsene,perlopiù chiedendo asilo politico,voltando le spalle al paese che l'ha portata al successo.Cerca casomai di fare dei copia ed incolla di articoli un pò più recenti,perchè il permesso di rientrare glielo avevano dato.Ma non è voluta andare alle esequie della madre.Sarà una casualità?

Anonimo ha detto...

Blue freedom, red scum
George W. Bush (quello cattivo) ha appena assegnato la Presidential Medal of Freedom, una delle principali onorificienze degli Stati Uniti, a Oscar Elias Biscet, prigioniero politico di Fidel Castro Ruz (quello buono). Biscet è il simbolo della dissidenza cubana. Nel 2003 è stato arrestato assieme ad altri oppositori (oppositori pacifici, ma Castro non è tipo da formalizzarsi davanti a certi dettagli) e condannato a 25 anni di prigione.

Carlos Alberto Montaner, leader intellettuale della dissidenza cubana in esilio, nel suo commento spiega perché il gesto della Casa Bianca è importante. Ricorda che «uno dei motivi per cui Biscet fu imprigionato è che ha denunciato l'elevato numero di aborti fatti sull'isola. In Cuba avvengono più aborti che parti. Biscet è un medico, un cristiano, un giovane (è nato nel 1961) e un mulatto. E' qualcosa di simile a un apostolo gentile. E' il vero Uomo Nuovo, nato dalla rivoluzione: una persona che ha capito gli orrori della dittatura comunista. Sua moglie, Elsa Morejón, anche lei, a suo modo, una figura eroica, è il suo braccio destro. La macchina non è riuscita a piegarli. Non so se Biscet riceverà mai la medaglia. Le prigioni politiche a Cuba sono orrende. Forse morirà prima che la libertà lo raggiunga».

Per spiegare meglio gli orrori delle prigioni cubane, Montaner racconta quello che è stato fatto in carcere a Héctor Palacios Ruiz, un tempo sgherro del regime castrista, fin quando non è venuto da vomitare anche lui e ha deciso di battersi (senza armi, stavolta) per la democrazia.
Cosa gli hanno fatto in prigione? Héctor Palacios è alto 6 piedi e 3 pollici (circa 1,91 metri, ndAcm), un uomo corpulento. Per due anni è stato chiuso in una scatola di metallo e cemento, alta 5 piedi e 4 pollici, lunga 5 piedi e 10 pollici e larga 4 piedi (163 x 178 x 122 centimetri). La cella, una sorta di catafalco a forma di igloo, costruita dai russi negli anni Sessanta, è collocata nel cortile di una prigione conosciuta come Kilo 5.5, nella provincia di Pinar del Río. Non ha finestre e il sole cubano la trasforma in un forno. Héctor viveva accucciato e in semioscurità. Ha perso 40 chili. Respirava attraverso la fessura della porta. I suoi compagni erano i topi e i gli scarafaggi che sbucavano dal buco in cui defecava. Alla fine, diventò indifferente a questi animali. A dirla tutta, diventò indifferente alla vita è più di una volta pensò di essere sul punto di morire.

Una volta al giorno, per pochi minuti, i suoi carcerieri gli passavano il tubo dell'acqua, in modo che potesse bere e far scorrere l'acqua nel buco degli escrementi. Héctor riuscì a resistere mentalmente, perché è uno psicologo ed era attrezzato ad affrontare un simile calvario. Da un punto di vista fisico, comunque, il suo organismo crollò; l'immobilità, la sete e il cibo pessimo distrussero il suo sistema circolatorio. Quando lasciò quell'inferno, soffriva di insufficienza cardiaca e le vene delle sue gambe indebolite a fatica riuscivano a pompare sangue. Tutte le valvole della sua circolazione sanguigna erano danneggiate.
NANO

Eliolibre ha detto...

Mirco, ai Nani non interessano le verità, loro copiaincollano qualsiasi cosa serva a far appatrire Cuba come un inferno. Dopo la storia della Aguero, che "deve" rinunciare ad andare al funerale della madre per pagare il suo prezzo per la "plata" che riceve, è stata lei a scegliere i soldi in cambio dei suoi affetti e di quello di tutto il suo popolo, ora il nostro eroe ci regala un'altra chicca, Gerge W Bush che premia le vittime di Fidel Castro..... come Hitler che premiava i fascisti di mezzo mondo perchè vittime di chi lottava contro il nazismo. Mai paragone è più adatto.
Nano, mi sembrava di esere stato chiaro, questo lo lascio perchè è un vero regalo che ci fai, la tua piaggeria è talmente palese così come la tua stupidità. Ora però smettila. Ok?

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Eliolibre ha detto...

Nano, ora smettila. Vai a baciare pile altrove. Ok?

Anonimo ha detto...

elio ma com'è possibile quest'accanimento nei confronti di quest'isola. guarda che è una guerra spietata che fanno tutti!! ma è possibile, dico io? non bastano i media a raccontarci la "loro" verità??? no, ti sdevono seguire eguono e perseguitare anche in rete. non c'èp niente da fare. incredibile!!!!

un abbraccio

Anonimo ha detto...

Cara Maria, il potere ha sempre avuto bisogno dei suoi servi sciocchi e più il potere è reazionario più servi sciocchi servono. Il fatto è che Cuba fa paura ai potenti, dove il suo esempio viene seguito, presto la farà anche San Salvador, le loro criminali speculazioni a danno dei popoli finiscono.

Anonimo ha detto...

Ti calza a pennello!!
Dubito che lo fai per niente,ti stai forse preparando per chiedere il permesso di soggiorno a Cuba?Ti spoglierai dei tuoi averi per donarlo ai poveri?Le menzogne che divulghi tu saranno,presto,smentite...manca poco.
Mi giunge voce da Cuba che chi è soprpreso a vendere per strada,rischia 2 anni di carcere.
Adesso spiego a chi non ha idea di cose è Cuba,che il mercato nero non è un hobby.Ci sono i venditori di dollari,di mutande,di pantaloni,di lattuga,di scarpe da tennis di marca,di maioliche ecc ecc.
DOVE VENDONO QUESTI PRODOTTI!?Davanti ai negozi...
Questa gente anticipa in qualche modo la libera iniziativa,invece di favorire il mercato,che è molto piu attrezzato di quello che offre il governo,lo perseguita.
Questo è il successo che la rivoluzione ha prodotto.
Mi giunge voce,da laggiu,che sempre piu proteste si levano!Senza tanta paura....mi sa' che manca poco.
Nano

Anonimo ha detto...

Nano,
finiscila di rompere con la tua propaganda,
a Cuba ci sono prigioni e dove non ce ne sono!
e ci metono dentro dei delinquenti
lo so che da voi non funziona cosi ci metono dentro i ladri di marmelate,quelli che rubano migliardi amazzano fano straggi massacri sono
fuori o in parlamento,sai quanti in Afganistan in Iraq non hanno piu bisogno di passaporto,anche con il tuo contributo.
Ti voglio solo ricordare questi paesi questi
milioni di gente che hanno finalmente preso coscienza,

Venezuela
Uruguay
Bolivia
Nicaragua
Argentina
Brasile
Paraguay
Honduras
Cile
Cuba
Ecuador

sono tutti dei coglioni questi vero,
tranquilizati Nano siamo a una svolta,e solo il principio ma ci siamo.
Amicalmente.
Un tipo serio

Eliolibre ha detto...

Nano, com'è che ti giungono voci da laggiù e non senti quelle di quassu? Siamo nella MERDA caro Nano, e non ci sono voluti degli uragani devastanti a metterci in ginocchio (due ore di pioggia hanno fatto parecchie vittime solo ieri nella civilissima Sardegna vittima delle speculazioni), è bastato il fallimento di una Banca negli Usa e tutto il sistema capitalista mondiale è crollato. Purtroppo non morto, perchè ci toccherà ricostruirlo pagando, come sempre, noi le spese. Questo grazie ai nani come te che invece di prendersela con chi ci espropria di tutto, se la prendono con il Governo cubano!!!! I popoli del Terzo Mondo stanno pagando da secoli la nostra "ricchezza", Cuba compresa, che non è saccheggiata dai suoi governanti, tutt'altro, sono vittime del criminale ladrocinio del capitalismo imperialista che si divora tutte le riccehzze del pianeta, PER POI FALLIRE PERIODICAMENTE E FAR PAGARE AI POVERI I PROPRI FALLIMENTI.
Vedi Nano, io non verrò mai tuo ospite a scrivere frasi come "Dubito che lo fai per niente,ti stai forse preparando per chiedere il permesso di soggiorno a Cuba?Ti spoglierai dei tuoi averi per donarlo ai poveri?Le menzogne che divulghi tu saranno,presto,smentite...manca poco". Però provo per te MOLTA PENA. Posso capire che i ricchi si diano da fare per dipingere Cuba come il male assoluto semplicemente perchè è l'unico paese dove non possono fare i loro porci comodi ed il suo esempio, lo sta dimostrando, può essere contagioso e segnare la fine del capitalismo, quello che non capisco sono quelli come te, che stanno con i prepotenti, i criminali e gli arroganti che stanno devastando il mondo. E vieni pure quì a sfottermi! Vergognati!!!! stupido servo inutile....

Eliolibre ha detto...

Ciao Tipo serio, presto al tuo elenco potresti aggiungere anche El Salvador. Sembra che anche lì si stiano accorgendo delle manipolazioni mediatiche e stiano individuando i veri nemici e si preparano a cambiare strada. Salvo interventi esterni. Per fortuna che al momento gli Usa sono in tatt'altre faccende affaccendati.
Sai cosa mi preoccupa? Se Obama, come pare, vincerà le elezioni e ritirerà le truppe e le energie impegnate nei fallimentari interventi di Bush, queste energie potrebbero essere impiegate di nuovo contro il sudamerica. E sappiamo cosa sono capaci di fare.... Spero di sbagliarmi e che i cambiamenti in atto in sudamerica diventino un insegnamento per tutti i popoli sottomessi all'impero. Compresi i nostri due paesi, la mia povera Italia devastata dall'arroganza, dall'incompetenza e dall'ignoranza, e la tua ex Jugoslavia, distrutta dalle trame e dalle nostre bombe "democratiche" all'uranio impoverito. Ed il Tribunale Internazionale ha processato Milosevich, capo di un popolo aggredito, e non Bush ed i Capi di stato occidentali, aggressori, assassini e criminali. Ma anche la giustizia internazionale è come il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, l'Organizzazione Mondiale del Commercio e L'ONU, bracci armati delle politiche e degli interessi dell'imperialismo. Ma queste cose i Nani mica le capiscono....

diario ha detto...

Faccio fatica a leggere tutto perchè non riesco a leggere bene dal video, è una cosa che mi dà fastidio agli occhi. Però ho cercato di seguire e vorrei aggiungere qualcosa anch'io.

Non posso dire di essere un profondo conoscitore della situazione cubana come lo è Elio e come lo sono altri e non voglio neanche rispondere in malo modo a quelli che fanno obiezioni sul tema perchè spero che ci siano persone in buona fede che necessitano di una conversazione pacata e un confronto onesto.

Sulla storia della Aguero: io che sto organizzando il mio viaggio a Cuba ho avuto modo di prendere contatto con cubani che stanno in italia e in europa e ho potuto verificare di persona che questi fanno avanti e indietro da Cuba con cadenza quasi trimestrale senza alcun problema. Non conosco la storia della Aguero, ma immagino che non sia così semplice come è stata presentata.

Riguardo a quella che da alcuni viene definita "la dittatura castrista": vorrei citare uno stralcio di un articolo di Gianni Minà "...Amnesty International non segnala a Cuba casi di tortura fisica, di desaparecidos , di assassini politici e di squadroni della morte, di manifestazioni represse con la violenza dalla forza pubblica...".

Per quanto riguarda la libertà di stampa o di espressione io mi sono basato su questo ragionamento: se i blog come quello di Yoani Sanchez, che possono parlare male del governo cubano a tutto il mondo, continuano ad esistere forse la libertà non è poi così limitata come ci viene raccontato.

Sulla vicenda USA-Cuba: schierarsi dalla parte di Cuba o riconoscere le sue ragioni non significa automaticamente essere contro il popolo americano. E' storia che gli Stati Uniti hanno manipolato la politica di tutto il mondo e, anche se a volte indirettamente, queste intromissioni hanno portato la sofferenza per centinaia o migliaia di vite umane (proprio l'altra mattina la trasmissione di Minoli mostrava le interviste degli uomini di governo americani che parlavano apertamente dell'appoggio al colpo di stato di Pinochet). Se si vuole raggiungere la pace mondiale si deve riconoscere il bene e il male da tutte le parti del mondo.

Eliolibre ha detto...

No comment, Diario. Serenamente, pacatamente, come direbbe qualcuno, hai detto delle verità inconfutabili.

Anonimo ha detto...

Caro Diario, perché invece di citare quello che scrive Gianni Minà su quel che Amnesty dice su Cuba,non ti vai a leggere direttamente gli ultimi rapporti di Amnesty? Leggere quel che Minà scrive su Castro e dintorni è, infatti, un po` come leggere quel che Bondi scrive di Berlusconi. Meglio diffidare dei maggiordomi e andare direttamente alla fonte. Voglio aiutarti. L’ultimo rapporto di Amnesty su Cuba lo trovi (in inglese) a questo indirizzo: http://www.amnesty.org/en/region/cuba/report-2008. E comincia con queste parole: “Le restrizioni della libertà di espressione, associazione e movimento restano molto gravi. Almeno 62 prigionieri di coscienza restano incarcerati, giornalisti indipendenti e difensori dei diritti umani continuano ad essere perseguitati…”. E, poco più avanti: “…la pratica di usare i codici penali per mettere a tacere il dissenso politico, continua. Molti dissidenti sono stati sentenziati in virtù d’un delitto conosciuto come “pericolosità sociale predelittiva”, una misura preventiva definita come “inclinazione” a commettere crimini”…questa figura giuridica è stata quasi esclusivamente usata contro i giornalisti indipendenti e contro i dissidenti politici…I condannati rischiano fino a quattro anni di carcere e possono essere sottoposti a trattamenti terapeutici…”. Buona lettura, Diario. E buona lettura anche a te Eliolibre.

Eliolibre ha detto...

E buona lettura anche a te, Mario Cantarelli. Non so cosa dica in merito Amnesty (sinceramente delle organizzazioni internazionali che si occupano di giustizia nel mondo penso da tanto tempo quanto di peggio si possa pensare) della situazione al riguardo nei Paesi "democratici". Se di Cuba si parla che "Almeno 62 prigionieri di coscienza restano incarcerati, giornalisti indipendenti e difensori dei diritti umani continuano ad essere perseguitati", vorrei che mi informassi anche di quanti di questi casi ne sono stati riscontrati, ad esempio, nel "paese più democratico del mondo", senza scomodare paesi che vengono ritenuti democratici semplicemente perchè filo-Usa ma dove avvengono cose inenarrabili, rispetto ai quali Cuba è un modello di giustizia e libertà. Tornando ai superdemocratici Stati Uniti d'America, a me risultano miglia di "sparizioni", gente che non si sa nemmeno se siano in un carcere segreto o che fine abbiano fatto. Giornalisti che cercano anche solo di scoprire verità scomode vengono democraticamente assassinati. Mi risultano anche migliaia di condanne a morte ogni anno, questa settimana nel solo Texas ben TREDICI!!!!!!. Potrei andare avanti all'infinito, citare le carceri segrete, i bombardamenti quotidiani in ogni angolo del pianeta contro civili inermi, la terza bomba atomica segretamente sganciata sull'Iraq, le trame eversive organizzate contro qualsiasi popolo cerchi di difendere i propri interessi invece di quelli USA e della grande finanza internazionale, ecc, ecc, ecc,. Che dice Amnesty? se racconta tutto questo dovrebbe ammettere che Cuba non sarà perfetta ma al confronto è un paradiso, però penso che raccontare la verità non rientri nei suoi piani, anche Amnesty ha lo scopo di raccontare verità di comodo, non LA VERITA'.
Ho già espresso più volte il mio parere su come agiscono queste organizzazioni, cercando il pelo nell'uovo, come i "giornalisti" indipendenti cubani che sono tutt'altro che tali ma DIPENDONO piuttosto da chi li foraggia generosamente per creare dissenso a Cuba e favorire il restauro di un governo "democratico" che faccia gli interessi yankee, e sorvolando allegramente sui gravissimi crimini commessi dall'occidente "democratico". Sono organizzazioni DI PARTE create appositamente per dipingere realtà inesistenti e GIUSTIFICARE I VERI CRIMINALI. Lo ribadisco, se esistesse veramente una giustizia internazionale TUTTI i Presidenti americani, nessuno escluso, dovrebbero esssere condannati alla pena capitale! (io sono contrario alla pena di morte, ma penso che andrebbe applicata a chi la utilizza, tanto per usare democraticamente lo stesso metro di misura....). Purtroppo invece si continua con la farsa di criminalizzare le vittime ed eroicizzare i carnefici. Dopotutto ci hanno cresciuto con il mito dei Marines eroi che salvano il pianeta dai cattivi, di volta in volta, a secondo delle necessità: comunisti piuttosto che mussulmani, neri piuttosto che gialli, vietnamiti piuttosto che cubani, arabi piuttosto che indigeni sudamericani, e via massacrando.....
Buona lettura DELLA REALTA' Mario Cantarelli.

diario ha detto...

ciao marco, io ci sono andato a leggere il rapporto di amnesty international e te lo linko qui in modo che sia disponibile per chiunque:
http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/824

Nel post precedente ho citato Minà perchè quello stralcio era una sintesi del tutto. A me non pare che il rapporto di Amnesty International sia molto diverso da quanto riscontrabile nelle poche righe di Minà.

Riguardo alla libertà di stampa ho espresso la mia opinione che nonostante il rapporto di Amnesty International penso abbia comunque un valore.

E poi, guarda che io non sono qui a difendere Cuba a spada tratta. Lo stesso Minà dice che Castro è, ed è stato, eccessivo sotto tanti aspetti, ma questo non significa demonizzarne tutto l'operato. Visto che si fa sempre il confronto USA/Cuba... se demonizziamo tutto allora dobbiamo farlo anche per gli stati come gli Stati Uniti:
http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/824

Eliolibre ha detto...

Diario, solo per aggingere che Minà è considerato internazionalmente uno dei più grandi giornalisti italiani. Per questo i reazionari cercano in ogni modo di denigrarlo.

Anonimo ha detto...

Caro Eliolibre, sbagli a non leggere i rapporti di Amnesty International. Sbagli perché, leggendoli, potresti vedere quel che hai davanti agli occhi (mi par di capire che vivi gran parte dell’anno a Cuba); e, finalmente, potresti usare per nutrirti le fette di prosciutto che tieni sui medesimi quando ti muovi per la strade del “più democratico e libero paese del mondo”. E sbagli anche perché, leggendoli, potresti scrivere cose più documentate e serie sulle violazioni dei diritti umani negli Usa. Violazioni che, ovviamente, sono molte e molto gravi, ma molto lontane dalla paccottiglia propagandistica che tu sei solito ripetere come una litania. Leggere Amnesty, caro Elio, ti aiuterebbe ad aggiornarti. E forse potrebbe persino aiutarti a perdere il vizio – tipico di molti castristi – di parlare d’altro quando qualcuno critica Cuba. Rispondere a chi elenca le violazioni dei diritti umani a Cuba, sottolineando come gli Stati Uniti siano cattivi, serve, infatti, soltanto a dimostrare una totale assenza di veri argomenti. Il parlar d’altro, caro Elio, è il più antico compagno della malafede. E Minà (che forse è davvero, come tu dici, il più grande giornalista del paese di Pulcinella) è in questo un autentico maestro. Dammi retta Elio – e lo dico anche a te, Diario, che pure mi sembri più disponibile a vedere le cose per quel che sono – il prosciutto mangialo. Oppure regalalo ai cubani, che del prosciutto hanno – a meno che non siano boiardi di Stato – dimenticato anche l’odore.

Anonimo ha detto...

Per Diario. Sono d’accordissimo: non bisogna demonizzare Cuba e Fidel Castro. In effetti credo che non bisogna demonizzare nessuno. Bisogna solo vedere – come Amnesty – le cose per quel che sono. A Cuba non esiste libertà d’espressione, d’associazione e vi elencando. E non esiste perché è negata per legge (Yoani Sanchez il suo blog lo pubblica in Germania). È un dato di fatto. Un dato di fatto che nessuna porcheria commessa altrove può cambiare.

diario ha detto...

Da quel che dice sul blog Yoani Sanchez vive a L'Havana. E non è l'unica che ha un blog di questo tipo.

Comunque io stò per andarci a Cuba e cercherò di capirne di più, per quello che può capire e vedere uno straniero per un periodo di tempo limitato.

Non credo di avere il prosciutto negli occhi come dici tu. Più che altro spero ancora che Cuba sia veramente un paese civile in cui nonostante le difficoltà si cerca veramente di avere diritti uguali per tutti. Se mi accorgerò di aver sbagliato te lo dirò non ti preoccupare.
Non credo neanche di essere comunista, se non nel senso più generico possibile del termine.

Eliolibre ha detto...

Marco Cantarelli, oltre ad essere un gran villano, sei pure presuntuoso e pieno di certezze, classiche di coloro che credono di vivere nel migliore dei mondi possibili. Guarda che quì però caschi male, io i villani li tratto come tali, non sono di quelli che porgono l'altra guancia e cerca il dialogo a tutti i costi. Se tu avessi voluto dialogare saresti intervenuto in maniera più educata e civile non con la tua schifosa presunzione e mancanza di un minimo di educazione. Malgrado questo io a te non non dico di toglerti le fette di prosciutto che hai davanti agli occhi e di usarle per nutrirti, non dico che nel nostro ricco paese, ma solo per pochi, l'odore del prosciutto è per molti un lontano ricordo, non dico che negli Usa le violazioni dei diritti umani sono tutt'altro che "lontane dalla paccottaglia propagandistica", non dico che sei in malafede, dico semplicemente che sei uno SERVO SCIOCCO DEL POTERE. Io, caro Marco Cantarelli, sono un uomo libero, non ho mai appartenuto a nessuna ideologia pur sapendo distinguere tra coloro che lottano per la giustizia, la libertà e l'uguaglianza e coloro che vorrebbero farsi passare per tali ma che in pratica pensano esclusivamente a farsi i propri interessi. E ci metto anche i dirigenti della nostra "sinistra". A Cuba ci vivo da libero cittadino, ci sono capitato per altri motivi e non per scelta ideologica (non ho mai, nemmeno in gioventù, sventolato una bandiera, tantomeno una cubana, del Che o di Fidel) e con il tempo ho cominciato a capire quanto fango viene ingiustamente gettato addosso a quel popolo e gli ho dedicato il mio amore e questo blog. Non ho nessun interesse da difendere, nemmeno quelli di Minà, che quantomeno scrivendo ci guadagna. Ho lottato fin dai primi anni della mia vita contro tutti i prepotenti pagandone il duro prezzo, lo faccio anche a Cuba e lo farò in qualsiasi parte del mondo fino al mio ultimo respiro. Difendo Cuba semplicemente perchè la vivo, ne conosco la sua bellezza, la sua gente straordinaria, la sua cultura, la sua arte ed i suoi governanti, e sopratutto la difendo perchè viene AGGREDITA con volgari bugie e con mostruose propagande per il semplice fatto CHE SI E' LIBERATA DALLA SOTTOMISSIONE AGLI INTERESSI DELL'IMPERIALISMO. E difendo tutti i popoli in lotta contro il dominio delle oligarchie e dell'imperialismo devastante. Comunque tranquillizzati, ogni volta che a Cuba vedo un'ingiustizia mi metto sempre dalla parte di chi la subisce e non di chi la commette. Come ho sempre fatto in questo nostro disgraziato paese che purtroppo continua ad essere vessato dai cialtroni e dai loro leccaculi. Quanto ad Amnesty, continuo a giudicarla per quel che è, una ORGANIZZAZIONE DI PARTE, anche se con qualche merito in più rispetto ad altre vergogne, al servizio degli interessi dei paesi che dominano il mondo. Avrei voglia di cercare di farti capire perchè ci sono i paesi ricchi ed il Terzo Mondo, perchè si processano i Milosevich e non i Presidenti degli USA ed i tanti Pinochet che continuano indisturbati a commettere i loro vergognosi crimini. Sono nozioni elementari per chi vuol vedere la realtà così com'è e non come fa comodo, ma credo che sia tempo sprecato e non ho voglia di ripetermi.
Spero tu abbia il buon senso di non voler insistere a portare la discussione su terreni non idonei a questo sito dedicato AGLI AMANTI DELL'ISOLA CHE RESISTE EROICAMENTE ALL'AGGRESSIONE DELL'IMPERO. Sia chiaro che non te lo permetterò. Tieniti le tue convinzioni, adora Amnesty e tutte le organizzazioni "umanitarie", i paesi "democratici" e le loro guerre, leggiti le verità che più ti piacciono, ma permettermi di difendere un popolo ed un paese che ha scritto delle pagine tra le più belle della storia dell'umanità, e che continua a lottare per difendere la loro libertà, con tutte le cose giuste, e quelle ingiuste, ma che è la loro PATRIA, la loro STORIA ed è loro DIRITTO DIFENDERE (ho appena ricevuto una lettera da un'amica cubana, una giovane musicista che mi parla del tremendo momento che stanno vivendo a causa delle devastazioni subite dagli uragani, della loro lotta per uscire da questa nuova sventura e della speranza che il suo popolo saprà ancora una volta risorgere malgrado le ostilità dei potenti).
Porta a Cuba ed al suo popolo il RISPETTO che si merita, e, come dice Di Pietro "smetti di vedere lo stuzzicadenti negli occhi degli altri e non la trave nei tuoi".
E porta i miei saluti al tuo salumiere.....
Adios

Anonimo ha detto...

Mio caro marco,
Cuba e una dittatura nessuno lo nega!
ma io dico 10 100 1000 di dittature
cosi ben venga,tu sei contento perche voti continua pure a votare
nella tua democratica Italia che tanto i vostri amati "yanki"(non so come si scrive)ci mettono su quelo che vogliono loro come e sempre stato.
Adesso presto 100 a 150 paesi voteronno come ogni anno contro o per l'imbargo a Cuba,dimmi tu che farsa e questa?
quasi tutti votano contro sempre,
ma l'embargo continua questa e la
vostra democrazia.
Tu dai in esemoio "Yoani Sanchez"
lui era prevenuto sapeva di vivere
in una dittatura,io ti do unaltro esempio "Thierry Meyssan" (Reseau Voltaire)lui pensava di vivere in uno dei paesi piu democratici al mondo adesso e in esilio nel Libano
scrive da li.
Amicalmente.
Un tipo serio

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

Caro marco è inutile che dialoghi con uno che frequenta(lo dice lui)gli stessi che Rossella ha incontrato a cuba.non solo,sta preparando la sua vecchiaia a cuba.ti pare lui possa parlare male?quando andrai a cuba la prima cosa che fai fuggi subito dall'avana,poi vai nelle provincie,quelle piu remote.vai negli ospedali,fai la file con i cubani(tu hai diritto di passare prima,ma non lo usare questo strano diritto!)vai nei mercati statali,parla con i vecchi della loro dieta,viaggia con i mezzi in pesos e tu stesso compra i biglietti..se ce la fai!
ho un po di fretta....ciao
nano

Eliolibre ha detto...

Mario Cantarelli, sai leggere o no? Credi che io sia così fesso da passare il mio tempo a discutere delle tue farneticazione ad a sopportare i tuoi stupidi e volgari insulti?
Adios!

Eliolibre ha detto...

Nano, vedi se riesci a trovare un altro disco, questo è veramente disgustoso, non lo mettono più nemmeno quei criminali di Radio Martì che a suon di milioni di dollari e crimini vergognosi vogliono convincere il popolo cubano a ribellarsi. Peccato abbiano perso cinquant'anni inutilmente e molti miliardi di dollari che servirebbero a sfamare i poveri degli Usa.
E ora che ti sei nuovamente sfogato, smettila, ok? Non ho inmtenzioni di ripetertelo un'altra volta.

Anonimo ha detto...

Amatissimo Elio, qui l’unico che non sa leggere, mi pare sia tu. Io, infatti, continuo a firmarmi Marco Cantatelli, ma tu sistematicamente rispondi a Marco (o Mario) Cantarelli. E, quel che è peggio – forse confondendo i miei interventi con le tue risposte - vedi insulti stupidi e volgari dove non c’è che desiderio di dialogo e di confronto. Ti lascio alla tua musica ed alle tue preghiere. Con immutato affetto.

Anonimo ha detto...

Per Diario. Buon viaggio e buon divertimento. Cuba è un paese splendido. E l’idea di girarlo in bicicletta è altrettanto splendida. Sono certo che incontrerai gente meravigliosa. Spero di poter leggere presto sul tuo blog il resoconto della tua avventura ciclistico-politica.

Eliolibre ha detto...

Scusa MARCO CANTATELLI!!!! Che disastro! Ho digitato una r anzichè una t! Non me lo perdonerò mai. Credo che domani andrò a farmi controllare la vista e poi a ripetizione di italiano.
Tu piuttosto cerca di essere meno ipocrita e non chiamarmi amatissimo, meglio sbaglare a digitare una lettera che prendere in giro.